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#Civitavecchia, revoca della gestione della discarica, il Tar respinge il ricorso di Hcs

29 giugno 2017 | 07:13
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#Civitavecchia, revoca della gestione della discarica, il Tar respinge il ricorso di Hcs

Cozzolino: “Sentenza smaccatamente politica. Ricorreremo al consiglio di stato”.

#Civitavecchia, revoca della gestione della discarica, il Tar respinge il ricorso di Hcs

Il Faro on line – “Nei giorni scorsi il Tar ha respinto il ricorso presentato da Hcs sulla revoca della gestione della discarica, e il conseguente affidamento
a Mad, da parte della Regione Lazio. Autorizzazione che era stata data, dalla stessa Regione, in compartecipazione ad Hcs e Mad, caso più unico che raro e, come sarebbe stato facile intuire dal principio (anno 2007), fonte certa di problemi e complicazioni” – lo dichiara in una nota Antonio Cozzolino, sindaco di Civitavecchia.

“Come abbiamo sempre detto le sentenze si rispettano, ma non è detto che le si debba condividere per forza, come nella fattispecie. Una
sentenza smaccatamente politica nel momento in cui si spinge a definire “suggestivo” l’impianto della ricorrente Hcs

Il Tar, in maniera altrettanto suggestiva, non considera minimamente i vizi procedurali nel provvedimento della Regione, quali per esempio
il mancato intervento di Arpa Lazio, la mancata preventiva diffida prima di procedere alla revoca dell’autorizzazione di gestione ed il fatto che le presunte violazioni all’Aia alla gestione della discarica siano in realtà da imputare a Mad stessa.

Ancor più grave è il fatto che il Tar non prenda minimamente in considerazione il palese conflitto di interesse, per ragioni politiche,
della dirigente che ha firmato la revoca, già candidata, tra l’altro, alle elezioni comunali del 2014 in una lista a sostegno del candidato Sindaco del Pd avv. Pietro Tidei.

Ciò posto, non possiamo che annunciare il nostro ricorso al consiglio di stato contro una sentenza che a nostro parere è caratterizzata
da diversi vizi e tradisce uno sbilanciamento in favore della Regione e del suo operato volto a difendere gli interessi di un privato piuttosto che scongiurare un problema ambientale o una possibile emergenza rifiuti in un Comune importante come quello di Civitavecchia” – conclude Cozzolino.