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Una corona d’alloro in mare per ricordare Andrea Gregori, e per riflettere sulla sicurezza

9 luglio 2017 | 16:03
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Una corona d’alloro in mare per ricordare Andrea Gregori, e per riflettere sulla sicurezza
Una corona d’alloro in mare per ricordare Andrea Gregori, e per riflettere sulla sicurezza
Una corona d’alloro in mare per ricordare Andrea Gregori, e per riflettere sulla sicurezza
Una corona d’alloro in mare per ricordare Andrea Gregori, e per riflettere sulla sicurezza
Una corona d’alloro in mare per ricordare Andrea Gregori, e per riflettere sulla sicurezza
Una corona d’alloro in mare per ricordare Andrea Gregori, e per riflettere sulla sicurezza

Cerimonia a mare per il giovane sub Andrea Gregori, e per iniziare un percorso di sensibilizzazione alla sicurezza da parte della Guardia Costiera.

Una corona d’alloro in mare per ricordare Andrea Gregori, e per riflettere sulla sicurezza

Il Faro on line – Una giornata in mare per ricordare chi in mare vive e, a volte, muore. Per testimoniare la vicinanza che ogni uomo che affronta il mare – che sia professionista o dilettante, pescatore o diportista, subacqueo o nuotatore – sente verso l’altro, come legati da un filo invisibile, fatto di coraggio e di emozioni, di fatica e responsabilità.

L’occasione è stata la commemorazione di Andrea Gregori, giovane atleta di Triathlon, subacqueo provetto, stroncato da una malformazione al cuore nel luglio di due anni fa. La sua non fu imperizia, ma destino. Quello che però ghermisce tanti altri sub che affrontano le discese senza i dovuti accorgimenti, sfidando – e questo è lo sbaglio più grande, il dio Nettuno.

Il pericolo non viene solo dall’acqua, ma spesso dal “cielo”. Da chi a pelo d’acqua scorrazza con la propria barca senza pensare che a pochi metri potrebbe esserci qualcuno. Un appello alla responsabilità che la Guardia Costiera non si stanca di fare anno dopo anno, estate dopo estate, fino a raggiungere l’obiettivo di responsabilizzare tutti.

Andrea era residente a Marina di Ardea, e quella mattina si trovava col papà per una battuta di pesca in apnea al largo delle secche di Tor Paterno. Era a un chilometro di distanza dalla riva, di fronte alla spiaggia di Capocotta, a una profondità di pochi metri, 4 o 5 non di più. Nulla per chi come lui era abituato a scendere persino a meno 25.

Lo ha soccorso il padre, che lo ha aiutato sott’acqua quando Andrea aveva già perso i sensi, lo ha liberato dai pesi e portato a bordo del piccolo battello e, aiutato da un’altra barca che era nei pressi, ha chiamato la Guardia Costiera.

Una motovedetta della Capitaneria di Porto di Roma ha raggiunto la zona e ha trasportato il paziente fino al porto turistico di Ostia. Il sub era già in arresto cardiaco e i marinai durante il tragitto hanno tentato a rianimarlo; pratiche che sono proseguite purtroppo inutilmente anche dal personale di un’ambulanza che attendeva sulla banchina.

E proprio la Guardia Costiera ha ospitato sabato a bordo i familiari di Andrea, partendo da Fiumicino per arrivare alle Secche di Tor Paterno. per un ricordo che è molto più di una commemorazione. E’ l’occasione per ricordare a tutti di essere prudenti, mille volte prudenti, e nel contempo è l’ennesima dimostrazione come la Guardia costiera sia fatta prima di tutto di uomini e donne, con un cuore e un’anima, prima ancora che di eccellenti professionisti.

Poco prima delle 12 il lancio in mare della corona d’alloro, l’applauso, il fischio delle sirene dei natanti che erano intervenuti alla cerimonia, molti amici e scuole di diving, oltre ovviamente alle motovedette della Capitaneria. Poi il silenzio, quello del mare che tutto avvolge e accarezza, a volte ghermisce.

Un’occasione – così è anche il volere dei genitori di Andrea – per ricordare il tema della sicurezza; e su questo la Guardia Costiera è particolarmente attiva nel sensibilizzare e diffondere il concetto fondamentale della sicurezza delle attività connesse agli usi (in questo caso turistico-ricreativi) del mare, al fine di prevenire tragici incidenti.

In particolare, la Direzione Marittima del Lazio, ha avviato un’intensa campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza delle attività subacquee turistico-ricreative, che è possibile riassumere in un ideale percorso da suddividere in 3 fasi.

La cerimonia per Andrea, infatti, rappresenta idealmente il primo momento, ovvero quello del ricordo, della riflessione per un tragico incidente accaduto.

La seconda fase, si realizzerà martedì 11 luglio 2017 alle ore 11, quando si terrà un Convegno organizzato dalla Guardia Costiera presso il Forte Michelangelo di Civitavecchia, dal titolo “SUB-coscienza della sicurezza”, e che rappresenterà un momento di informazione, sensibilizzazione e diffusione della “cultura della sicurezza” delle attività subacquee turistico ricreative. A tale Convegno, che sarà aperto al pubblico, parteciperanno illustri esponenti del settore, provenienti non solo dal Lazio ma da tutta Italia.

La terza fase di questo ideale percorso avverrà verso la metà di agosto e rappresenterà il momento del consolidamento, tramite esercitazioni pratiche in mare, dei messaggi di prudenza, consapevolezza e sicurezza dati in precedenza.