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Migranti al porto di #Civitavecchia, Cozzolino ‘Non è possibile fare accoglienza con queste modalità’

La banchina 28 un hot spot per lo screening, l'identificazione e i trattamenti sanitari. Oggi il sopralluogo.

Migranti al porto di #Civitavecchia, Cozzolino ‘Non è possibile fare accoglienza con queste modalità’
Il Faro on line – Si è tenuta ieri pomeriggio presso gli uffici del Prefetto di Roma una riunione urgente convocata dal Prefetto stesso a cui erano presenti oltre al Sindaco di Civitavecchia, il presidente dell’Autorità Portuale, il comandante del Porto di Civitavecchia, il Questore di Roma, il direttore generale della Asl, il responsabile regionale della Protezione Civile, vari referenti per le forze dell’ordine e per le altre istituzioni preposte.

“Durante la riunione il Prefetto ha prospettato l’ipotesi che il nostro porto possa diventare uno degli ulteriori hot spot che il Ministro dell’Interno Minniti ha promesso di garantire alla Comunità Europea” – lo afferma in una nota il sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino.

“Nonostante mi fossi già premurato di scrivere al Ministro sconsigliando caldamente un’operazione del genere, il nostro scalo è stato preso in considerazione per l’area della banchina 28: in quella sede i migranti sarebbero oggetto di un primo screening a bordo della nave e successive identificazioni e trattamenti sanitari a terra, per poi essere trasferiti nelle strutture di accoglienza.

E’ stato escluso l’utilizzo della caserma De Carolis in queste operazioni. Questa mattina si terrà un sopralluogo congiunto per verificare l’idoneità dei luoghi e le possibili criticità”.

“Dall’inizio della riunione ho cercato di farmi delucidare dal Prefetto – spiega il sindaco Cozzolino – su che tipo di impegno venisse richiesto anche in termini logistici allo scalo, alla città e alle varie forze dell’ordine, ed anche per quanto tempo quest’impegno fosse previsto dato che uno dei motivi addotti alla base dell’operazione era l’attuale indisponibilità di alcuni scali a seguito degli incendi che ci sono stati in Sicilia.

Purtroppo alla maggior parte delle mie domande la Prefettura non è stata in grado di rispondere. Ho fatto inoltre presente come un’operazione del genere, inserita nel contesto del principale porto per il crocierismo del paese, potesse essere discutibile sia sotto il punto di vista dell’attrattività che il porto rischierebbe di perdere nei confronti di grossa parte dell’utenza crocieristica e non, sia per ragioni legate alla sicurezza stante l’innalzamento del livello di guardia, proprio sul nostro scalo, disposto dalla Prefettura stessa non più di un anno fa.

A tutto questo si uniscono – continua il Sindaco – difficoltà logistiche per impiantare le strutture che dovrebbero fare da corredo all’identificazione dei migranti e al loro successivo trasferimento nelle altre regioni e strutture già predisposte; problemi che vanno dagli spazi necessari, al semplice approvvigionamento idrico che, sebbene in una situazione di conclamata criticità visto anche lo stato di calamità naturale richiesto da Zingaretti, stiamo riuscendo a gestire ma che potrebbe risentire non poco in vista delle nuove esigenze che si andrebbero a prospettare.
Inoltre è stato palesato il problema della gestione sanitaria, in capo ad una Asl che nonostante gli sforzi della direzione, continua ad essere sotto commissariamento come tutta la regione e quindi in difficoltà a fornire i servizi ordinari alla cittadinanza e alla usuale utenza portuale che d’estate aumenta esponenzialmente. C’è da considerare inoltre che i minori non accompagnati dovrebbero essere gestiti dai servizi sociali di Civitavecchia che nonostante l’ottimo lavoro che svolgono sul territorio si troverebbero in forti difficoltà, anche economiche, per far fronte a questa nuova incombenza.
Nel sopralluogo di domani quindi farò nuovamente presente tutto questo, rammentando anche che la città ha scelto di aderire al più strutturato e concreto programma di accoglienza diffusa Sprar per evitare la gestione di situazioni emergenziali non strutturate e che già in passato hanno dimostrato di non essere una valida soluzione per una degna gestione dell’immigrazione, sia dal punto di vista dei cittadini di Civitavecchia ma anche per i migranti stessi” – conclude Cozzolino.