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Antica ancora in pietra recuperata a San Felice #Circeo

2 agosto 2017 | 07:05
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Antica ancora in pietra recuperata a San Felice #Circeo
Antica ancora in pietra recuperata a San Felice #Circeo
Antica ancora in pietra recuperata a San Felice #Circeo
Antica ancora in pietra recuperata a San Felice #Circeo
Antica ancora in pietra recuperata a San Felice #Circeo

Il sindaco Schiboni ha già dato la disponibilità di locali comunali per le operazioni preliminari al trattamento del reperto.

Antica ancora in pietra recuperata a San Felice #Circeo

Il Faro on line – E’ stata presa in carico dal Comune di San Felice Circeo in attesa di determinazioni della dott.ssa Valeria D’Atri responsabile per l’archeologia subacquea della Sovrintendenza Archeologica belle arti e Paesaggio del Lazio, l’ancora risalente al VI secolo a.C. recuperata nelle acque del Circeo. Si tratta di un reperto storico che testimonia le innumerevoli vicende umane delle quali il  promontorio del Circeo è stato testimone sin dall’antichità per la sua posizione strategica nella penisola italica.

Una antica ancora in pietra di circa due metri, larga 30 centimetri circa  e di spessore di circa 17 centimetri è stata individuata e recuperata nelle acque antistanti la costa del Circeo dal giornalista e scrittore Umberto Natoli, appassionato di archeologia subacquea autore nel recente passato di altre scoperte nella zona.

Al recupero hanno partecipato i volontari della associazione A.s.s.o. e personale della Circeo Primo, appositamente autorizzati al recupero, con il coordinamento, anche ai fini della sicurezza della navigazione, della Capitaneria di Porto di Terracina diretta da Alessandro Poerio e dal Comandante del Porto di San Felice Circeo, Dino Mucciarelli, con l’impiego della motovedetta Guardia Costiera CP 547.

In porto in attesa dell’arrivo del reperto archeologico era presente il Sindaco Giuseppe Schiboni, mentre il delegato ai beni culturali del Comune, Angelo Guattari, ha seguito direttamente in barca le operazioni di recupero.

Il sindaco di San Felice Giuseppe Schiboni ha già dato la disponibilità di locali comunali per le operazioni preliminari al trattamento del reperto e per la successiva custodia ed esposizione al pubblico previa autorizzazione della soprintendenza. In questo senso il reperto potrà finire insieme alle altre scoperte già operate sul territorio per formare, nel tempo, uno specifico sito espositivo destinato a diventare parte del grande polo museale comunale in via di definizione.