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Il ritorno di Berlusconi, il Ppe lo incorona e sfida la Corte Ue

18 settembre 2017 | 09:34
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Il ritorno di Berlusconi, il Ppe lo incorona e sfida la Corte Ue

In campo anche senza l’ok del Tribinale. Ignora il Pd. ‘Di Maio? Meteorina tv’

Il Faro on line –  Meno tasse per tutti, riforma della giustizia, lotta alla burocrazia e per l’economia ricetta reaganiana. Silvio Berlusconi, abbracciato dall’affetto di tanti militanti chiamati a raccolta da Antonio Tajani, ribadisce la sua leadership, tornando alle antiche parole d’ordine già utilizzate nella sua famosa discesa in campo. Assicura che “con o senza la sentenza favorevole della Corte di Strasburgo“, lui sarà in campo, farà “campagna elettorale”. Ma anche stavolta, come gli capita da molto tempo, i suoi avversari non sono più “i comunisti”, o “le toghe rosse”.

Parla di “cinque colpi di Stato subiti in vent’anni“, ma la polemica con le Procure finisce là. Il nemico da battere sono i grillini “persone senza lavoro, senza alcun potere decisionale o esperienza”. In particolare demolisce la candidatura di Luigi Di Maio, definendo il Vicepresidente della Camera “una meteorina della politica, che viene bene in tv ma non porta alcun bagaglio per gli italiani”.

Non si fa campagna elettorale con l’età“, ammonisce tra gli applausi. Agli eredi dem del tanto detestato “Pci-Pds-Ds”, e soprattutto al premier Gentiloni e al segretario Renzi, nessuna critica. L’unico riferimento, ma è un inciso, all’interno di un passaggio usato però per attaccare la Lega e il suo ‘sovranismo’. “In Europa – sottolinea il Cavaliere – la sinistra è in crisi, gli unici leader che vincono sono i popolari, i ‘ribellisti’ non hanno vinto mai”. Ed è proprio il rapporto con il Ppe a tenere banco nel suo intervento lungo oltre un’ora.

Poco prima, l’ospite d’onore del Presidente del Parlamento europeo, il segretario Ppe, lo spagnolo Antonio Lopez-Isturiz White, aveva esplicitamente assicurato l’appoggio del suo partito alla nuova sfida dell’ex premier, definendolo “un alfiere del popolarismo”. “Esprimo il desiderio mio e del Ppe – dice in un ottimo italiano – che Silvio Berlusconi sia il prossimo presidente del Consiglio italiano, una delle risorse più importanti della nostra famiglia politica”.

Nessun distinguo per quanto riguarda l’alleanza con la Lega, che nell’Aula di Strasburgo siede accanto agli eurodeputati lepenisti: “Seguiamo con interesse questo processo di unità. E’ difficile ma lo sosteniamo”, commenta prudente. Un endorsement che ha un grande valore. “Credo che ogni dissapore con la Merkel sia stato ormai superato…”, assicura lo spagnolo.

E Berlusconi non è stato da meno dicendosi “orgoglioso e fiero di essere rappresentante in Italia della grande famiglia popolare europea”. “I suoi valori – assicura – sono i nostri valori. Mi ci ritrovo sino alle virgole”. (fonte: ansa)