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La differenza tra sicurezza reale e sicurezza percepita

27 settembre 2017 | 11:47
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La differenza tra sicurezza reale e sicurezza percepita

Università Lumsa, il prefetto Tagliente ha affrontato il tema della sicurezza nelle nostre città

Il Faro on line – Per trasmettere ai frequentatori del master “I fondamenti di psicologia forense e della criminologia”, il prefetto Tagliente ha affrontato una serie di tematiche, prima tra tutte l’importanza della Psicologia della comunicazione sulla percezione della sicurezza: “Se aumentano gli arresti e diminuiscono i reati, ma aumenta la percezione di insicurezza – ha detto Tagliente – vuol dire che c’è un difetto di comunicazione”.

Per produrre sicurezza, reale e percepita – ha aggiunto- è importante fare attività di prevenzione e contrasto, farla bene e farla conoscere al meglio. Con la comunicazione – ha chiarito – possiamo trasmettere sicurezza o insicurezza, fiducia o sfiducia, certezze o sospetto e paura.

Ha anche affrontato il tema della incidenza della pronta risposta degli centralini di soccorso pubblico sulla percezione della sicurezza chiarendo che la pronta accessibilità ai servizi di soccorso pubblico, la disponibilità degli addetti alla erogazione dei servizi con una risposta il più rispondente possibile alle aspettative può incidere sulla percezione della sicurezza.

Per la percezione della sicurezza – ha detto – è importante garantire e far conoscere l’accessibilità agli uffici e la disponibilità degli operatori addetti alla erogazione dei servizi. La capacità di comunicare degli operatori addetti alla ricezione delle segnalazioni – ha aggiunto – ha la potenzialità di trasformare i testimoni occasionali degli eventi delittuosi in cittadini virtuosi protagonisti attivi della sicurezza urbana.

Sempre in tema di percezione di sicurezza ha poi parlato della importanza dell’ascolto attivo dei cittadini che versano in una condizione di disagio. E ovvio – ha detto Tagliente – che per conoscere a fondo le problematiche della città ed individuare le cause di situazioni devianti o di quelle che determinino semplici percezioni d’insicurezza bisogna andare nelle aree periferiche o ritenute a rischio, dove l’occhio e le orecchie dei rappresentanti delle istituzioni e dell’Amministrazione, non riescono arrivare. Sul tema ha portato l’esempio, evidenziandone l’importanza, dei tavoli permanenti a livello territoriale per favorire il partenariato territoriale istituzionale e sociale. Penso – ha proseguito Tagliente – ad un luogo fisico dove i cittadini, possano incontrare i rappresentanti delle amministrazione e delle istituzioni per segnalare situazioni di degrado urbano e disagio sociale ed orientare così gli interventi prioritari.

Proseguendo a illustrare le strategia per alimentare la percezione della sicurezza mediante l’ascolto attivo, il prefetto Tagliente ha parlato del ruolo degli sportelli territoriali di ascolto e del Servizio di ascolto e sostegno dei soggetti che versano in situazioni di disagio originate da motivi economici o comunque riconducibili alla situazione di crisi economica.

Tagliente ha poi affrontato il tema del decoro urbano ricordando che l’ambiente urbano determina il comportamento sociale e la percezione della sicurezza. Una lampadina – ha detto l’ex Questore di Roma – può avere il potere di scoraggiare la commissione de un delitto. L’illuminazione della aree critiche come parchi combinata a un sistema di videosorveglianza intelligente sono importantissimi per alimentare la sensazione di sicurezza.

Tagliente ha aggiunto anche che la percezione sociale della sicurezza viene influenzata dalla capacità di garantire e comunicare la certezza della pena. Sono parimenti importanti – ha precisato – la coesione interistituzionale, la politica del doppio binario con una grande attenzione alle fragilità e il rigore estremo nei confronti di chi mette in crisi la sicurezza.

Una gestione di successo non è possibile se non si punta ad una coesione fra le Istituzioni. Eventuali e possibili incomprensioni tra organismi governativi e comunali vanno superate alla radice, rispettando i confini delle proprie attribuzioni, senza cedere alla tentazione di sottrarre spazi di competenza a chi ne ha titolo. In alcune realtà territoriali si avverte la necessità anche di organismi capaci di raffreddare eventuali tensioni istituzionali e sociali.