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#Ostia, Manuela Campitelli candidata nella lista ‘Laboratorio Civico X’ per De Donno presidente

28 settembre 2017 | 15:00
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#Ostia, Manuela Campitelli candidata nella lista ‘Laboratorio Civico X’ per De Donno presidente

Campitelli: “Raccoglierò le vostre idee, che diventeranno parte del mio programma, da trasformare in delibere municipali in caso di elezione.”

Il Faro on line – “Quando mi è stato proposto di candidarmi nella lista Laboratorio Civico X alle elezioni amministrative 2017 nel municipio di Ostia- afferma, in una nota, Manuela Campitelli-, ho provato fin subito una gran bella emozione.

Essere scelta e contribuire a un processo democratico tanto prezioso, era per me già motivo di orgoglio. Il fatto che la proposta venisse dalle realtà sociali e cittadine con cui negli anni avevo condiviso percorsi e pezzi di vita, rappresentava il valore aggiunto.

Ho deciso con entusiasmo di accettare la candidatura, per diverse ragioni.

La prima – prosegue la Campitelli- ha a che fare con le mie passioni: sebbene mai interna alla politica, ne sono da sempre innamorata quando coincide con l’interesse collettivo e il bene comune e non ho mai negato quanto fosse politico il mio agire.

La seconda ha a che fare con quello che sono: nipote di un partigiano ucciso alle Fosse Ardeatine, radicata con il cuore e con l’impegno civico in un territorio che ho attraversato in primis come esponente dell’associazionismo e come giornalista nata per raccontare, ho sempre sentito il bisogno di andare oltre la narrazione, per tradurre l’impegno sul campo con le buone pratiche. Buone pratiche che si traducano in diritti.

Ora, finalmente, è #lanostraoccasione, un’occasione per dire che possiamo puntare in alto, per rivendicare bellezza, funzionalità e cura per questo bellissimo municipio: il decimo.

Con il sì alla mia candidatura,- continua la Campitelli- inizio oggi a scrivere un nuovo racconto, il più difficile tra i tanti, che parli del nostro prezioso territorio, con tutte quelle sfumature che da Ostia vanno fino all’Entroterra, di quello che è e di quello che potrebbe diventare.

Come? Attraverso la voce dei quartieri che visiterò e delle persone che vorranno raccontarsi, progettando insieme proposte e buone pratiche che sciolgano i nodi del nostro vivere quotidiano: il decoro urbano, il verde pubblico, il mare libero, la giustizia sociale e l’antimafia sociale, il baratto amministrativo, gli orti urbani, la lotta all’inquinamento elettromagnetico, un piano giovani studiato con i giovani stessi, il riutilizzo del patrimonio pubblico, la valorizzazione delle risorse naturali e archeologiche, la dignità dei pendolari e il trasporto pubblico locale, il diritto agli asili e a una scuola bella e funzionale, i diritti delle minoranze, dei migranti, dei disabili e delle famiglie delle persone disabili .

E poi i diritti delle donne e della parità di genere, un tema a me tanto caro,che vuole dire tante cose: il potenziamento dei centri antiviolenza, l’implementazione dei servizi rivolti all’infanzia e alla maternità, dei consultori, i quartieri a misura di bambina e di bambino, la conciliazione dei tempi del lavoro con quelli della vita familiare, i co-working.

Tutto questo- prosegue- significa ridisegnare il volto di un municipio accogliente e organizzato, significa dare spazio alle cittadini e ai cittadini che ne conoscono potenzialità e disagi, significa smetterla di parlare dall’alto al nostro municipio, e lasciare che sia lui stesso a raccontarsi, dando voce a quei luoghi preziosi che provano ancora a produrre cultura, legalità, solidarietà, buone pratiche, nonostante tutto. Significa dare voce alle idee, all’emarginazione, a chi lotta ancora e a chi invece ha pensato di mollare. Significa, infine, capire le ragioni di quel distacco che mi addolora tra la gente e le istituzioni.

L’idea è di raccogliere le vostre idee e le vostre proposte: “10 idee per il 10ecimo” che diventeranno parte del mio programma, da trasformare in delibere municipali in caso di elezione.
C’è necessità di aprire un ragionamento politico nuovo rispetto alle modalità di fare politica e di farla insieme.

È così che mi affaccio in politica, non con la punta dei miei soli piedi, ma col passo di chi camminerà con me. Un passo itinerante, come il comitato civico che mi andrà a rappresentare e che non avrà per questo una sede fisica, per stare di più tra la gente. Un comitato che prenderà forma nei luoghi, negli spazi e nelle pieghe dei problemi che andrà ad affrontare.

Questa- conclude- è per me una nuova avventura, che coinvolge la mia vita, la mia famiglia, i miei due figli e che spero di percorrere insieme alle persone, amiche e amici, compagni e compagne di viaggio. Una nuova avventura di cui sono onorata, perché la buona politica è una bella cosa.”