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#Ladispoli, M5S lancia l’allarme ‘Tra il dire (in periodo elettorale) e il fare…ci rimettono i cittadini più poveri’

26 ottobre 2017 | 11:09
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#Ladispoli, M5S lancia l’allarme ‘Tra il dire (in periodo elettorale) e il fare…ci rimettono i cittadini più poveri’

I Pentastellati: “Bocciata la mozione per l’attivazione immediata della cittadella della solidarietà, una proposta concreta di aiutare chi non ce la fa più”.

Il Faro on line – “Continua imperterrita con impegno e solerzia l’azione della nuova amministrazione contro la povera gente “Non vogliamo gli stranieri perché dobbiamo pensare ai nostri cittadini bisognosi” questo avevano sbraitato a gran voce, il Sindaco Grando e la sua fedele giunta, nello scorso consiglio comunale motivando la sciagurata decisione di non aderire allo Sprar ma di salire sulle barricate dell’inutile protesta.

Al consiglio comunale del 24 ottobre l’armata Grando, ha invece deciso, con un semplice voto e senza lasciar margine a dubbi, che verso gli italiani poveri e bisognosi non ha nessun interesse, se non ci sono elezioni in vista” – lo dichiara in una nota il M5S di Ladispoli.

“Diciamo questo perché, con la bocciatura della mozione per l’attivazione immediata della cittadella della solidarietà, proposta dal M5S, si è detto no ad una proposta concreta di aiutare chi non ce la fa più, con un progetto a costo zero per l’amministrazione, già approvato ma fermo da mesi.

La maggioranza di Grando ha detto no al diritto di gruppo di Associazioni di Ladispoli (a cui la sede era già stata assegnata con un farlocco bando di concorso), di entrare in possesso della struttura e di riprendere, in questo modo, la loro attività in una sede decorosa e stabile che potesse diventare per qualche anno un punto di riferimento per chi è in condizioni di bisogno.

La maggioranza con il suo no ha rivelato all’intera città che il suo programma è stato solo un documento falso, scritto per vincere le elezioni, carta straccia che non verrà preso minimamente in considerazione, altro che mano tesa ai ladispolani bisognosi.

Con la nostra proposta (cliccare il link per scaricarla) in soli due mesi si sarebbe risolto un problema che si trascina da anni: quello di dare una sede operativa alle associazioni che si occupano di povertà.

La proposta della maggioranza di affidare temporaneamente alle Associazioni l’insolita struttura nei giardini abbandonati di Viale Mediterraneo, conosciuta come Centro di Aggregazione Giovanile, ci lascia sconcertati. I locali non sono adatti a chi ha bisogno di raccogliere ed immagazzinare materiale, ed ancora meno a chi si troverà nella condizione di andarli a chiedere. Inoltre non è chiaro come dovrebbe essere gestita la coabitazione con le altre (in verità poche e sporadiche) attività che vi si tengono.

“La cittadella della solidarietà sarà alloggiata nei locali di via Vilnius” ha affermato con la consueta solennità il Sindaco Grando, chissà perché questo dovrebbe rassicurare chi da anni attende un posto a cui far riferimento. Purtroppo ad oggi di questa meravigliosa struttura in cui si stanno, volta per volta, localizzando le più svariate attività, non è stata ancora posata la prima pietra e verosimilmente se ne parlerà tra uno o due anni. Consigliamo, a chi ha bisogno ora, di aspettare e forse tra due anni l’amministrazione “col cuore” si occuperà di loro, almeno di quelli sopravvissuti…..

Un brutto esempio di politica fatta da chi non ha conoscenza di cosa voglia dire costruire una comunità accogliente.

In tutto questo salta fuori che la nostra mozione è stata respinta perché si deve dare una sede alla fantomatica “scuola delle arti e mestieri” ideata del consigliere Cavaliere, che minaccia anche di dirigerla, ancora tutta da ideare e costruire. Staremo a vedere l’esito di questo che si delinea come un vero e proprio mercimonio politico.

Noi come Movimento Cinque Stelle di Ladispoli non ci arrendiamo, forti del nostro convincimento che nessuno deve “restare indietro”, continueremo a sostenere e proporre azioni per i tanti cittadini che hanno bisogno, ora più che mai, contro questa amministrazione che di “sociale” ha solo reminiscenze politiche” – concludono i pentastellati.