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Il Circolo legambiente di #Terracina presenta le proprie osservazione sul Piano del Parco

28 ottobre 2017 | 12:15
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Il Circolo legambiente di #Terracina presenta le proprie osservazione sul Piano del Parco

Il Pisco Montano ha proposto l’inserimento gestionale di Anxur nella riserva della biosfera Unesco- Mab.

Il Faro on line – Tra gli Enti che hanno presentato delle osservazioni al Piano del Parco nazionale del Circeo-adottato dalla Regione il 25 luglio scorso, c’è anche Legambiente, più specificatamente, il Circolo di Terracina “Pisco Montano.

Il Circolo terracinese, rispettando la scadenza del 19 ottobre, ha proposto l’inserimento gestionale di Anxur nella riserva della biosfera Unesco- Mab per poter ricreare quel legame storico tra l’Ente Parco e la città di Terracina.

La panoramica storica.

“L’approvazione del Piano del Parco- afferma, in una nota, la Presidente del Circolo- rappresenta un momento storico, un vero traguardo per questa area protetta e per tutto il territorio per la salvaguardia della biodiversità e lo sviluppo economico del territorio, strumento di sintesi tra le esigenze di conservazione e quelle di fruizione sostenibile dell’area.

Le osservazioni prodotte dal nostro Circolo hanno tutte il comune denominatore di ricollegare il Comune e il territorio di Terracina al Parco come vuole la sua storia, visto che gran parte dell’area rialzata della ‘duna antica’ da Terracina a Nettuno coperta da boschi, era chiamata appunto Macchia di Terracina e di Cisterna ed era circondata da acquitrini e paludi infestate dalla malaria, nella quale vivevano alcune migliaia di persone dedite alla compravendita di legname e alla caccia, attività che per secoli hanno alimentato,  attraverso la preziosa rete dei canali, l’economia di Terracina. Proprio per ricordare l’importanza che la Macchia di Terracina ha avuto per secoli per la vita della nostra comunità, abbiamo voluto che il Piano recepisse gli indirizzi e le azioni tese a testimoniare, rinsaldare e a non far dimenticare questo storico legame cercando di lavorare sulle connessioni del Parco con il territorio circostante per poterlo integrare all’interno dello stesso legandolo con la storia passata ma anche futura di tutto il sud pontino.

Le osservazioni sul Piano mobilità.

Il Circolo terracinese, tramite apposita osservazione, ha proposto la stesura di un Piano della Mobilità Sostenibile integrato tra i comuni del Parco in modo da collegare in modo più efficiente il Parco alla linea ferroviaria FL7 (Roma –Napoli) utilizzando gli hub di Priverno-Fossanova e Monte San Biagio-Terracina Mare che possono diventare veri e proprie porte di accesso al Parco, anche come InfoPoint di primo livello, ma anche incrementando la rete interna di piste ciclabili e interconnettendola con la prevista Ciclovia del Sole che potrebbe attraversare il Parco da nord a sud collegando (con le piste ciclabili già in uso e con altre da costruire) i Comuni di Latina-Sabaudia-San Felice Circeo e Terracina.

L’osservazione sul Piano energetico.

Il “Pisco montano” ha anche chiesto che, nel Piano del Parco, sia previ sto un Paesc (Piano di Azioni per l’Energia Sostenibile ed il Clima)  esteso e integrato con tutti i Comuni inclusi nel Parco e con obiettivi e azioni comuni sia sul piano della mitigazione (incremento dell’uso delle rinnovabili e degli interventi di efficientamento energetico) sia sul piano delle misure e delle azioni di adattamento climatico (in particolare per affrontare i fenomeni dell’innalzamento della temperatura del mare, del livello delle acque e dell’incremento dei fenomeni di erosione costiera) in linea con quanto già definito e previsto dagli scenari e dalle vulnerabilità ipotizzate nella Strategia nazionale e nel Piano nazionale di Adattamento ai cambiamenti climatici per il sud pontino.

Osservazioni sui Fondali.

Dato che  nel Piano del Parco c’è anche l’obiettivo di estendere la riserva verso il mare, il Circolo ha richiesto che  venga inserito l’intero tratto tra Capo Circeo e Terracina  per la presenza di posidonia.

Il motivo? La Presidente del Circolo terracinese lo spiega così: “La prateria di posidonia costituisce un elemento fondamentale per la protezione della fascia costiera e per la salvaguardia del sistema dunale e soprattutto contribuire ad escludere definitivamente la possibilità di installazione tra la foce del Sisto e del Portatore di un impianto di mitilicoltura di 500.000 mq proprio a ridosso dei confini settentrionali del SIC IT6000013 con un disastroso impatto sia ambientale che sulla economia turistica del litorale (come riportato nell’attuale ricorso ad adiuvandum del nostro Circolo al Comune di Terracina contro la Regione Lazio).” 

Il Circolo propone anche di utilizzare, per la redazione del Piano di Gestione del Sic, le misure già proposte dal nostro Circolo alla Regione Lazio e dalla stessa approvate e di attuare, d’intesa con la Regione Lazio, una gestione integrata da parte del Parco del SIC marino anche per le parti non incluse nel perimetro amministrativo del Parco per garantire l’omogeneità di gestione del SIC, ed un adeguato livello di raggiungimento degli obiettivi di conservazione, senza necessariamente aggiungere ulteriori elementi di vincolo e di tutela.

Osservazione per una rete verso le aree verdi.

E’ stato proposto inoltre, congiuntamente al Circolo Legambiente Sabaudia “Larus”, che il Piano del Parco possa includere anche la creazione a terra di una vera e propria rete con le aree protette e i parchi limitrofi come il Parco Regionale dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi,  la zona a protezione speciale dei“Monti Ausoni e Aurunci”, Il Sito di Interesse Comunitario  “Monte Leano”, il Sito di Interesse Comunitario “Monti Ausoni meridionali”, il SIC/ZPS Lago di Fondi, il costituendo parco dei Monti Lepini attraverso la progettazione di corridoi ecologici di interconnessione tra le diverse aree per gli spostamenti in particolare dell’avifauna, che tenga conto del fatto che, come riportato nel Piano, esiste una Zona di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva Uccelli Selvatici per tutta l’area terrestre del Parco, che si estende alla fascia costiera marina, utilizzando, ad esempio, come corridoi i canali della bonifica pontina che potrebbero a loro volta diventare un SIC come è già in parte avvenuto per una loro porzione ricadente nel SIC “Canali in disuso della bonifica pontina.”

Osservazioni Mab.

Infine, data la presenza del Comune di Terracina nella Unesco Mab- transition, che è stata deliberata dal Comune di Terracina il 30 ottobre 2013, il Circolo ha proposto di integrare anche il Comune di Terracina tra i Comuni di riferimento per il Parco e di impegnare il Comune di Terracina in una cogestione diretta della Transition Area. In particolare, poi si chiede di riferirsi per tutto cio’ che riguarda la gestione dell’area al più aggiornato documento “Lima Action Plan for UNESCO’s Man and the Biosphere (MAB) Programme and its World Network of Biosphere Reserves (2016-2025)” adottato il 17 marzo 2016 al 4th World Congress of Biosphere Reserves in Lima, Perù.