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Il telescopio Hubble scopre 5 #asteroidi, nuovi ‘abitanti’ del Sistema Solare

3 novembre 2017 | 12:09
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Il telescopio Hubble scopre 5 #asteroidi, nuovi ‘abitanti’ del Sistema Solare

Sono asteroidi, si sono ‘intrufolati’ per caso nelle immagini

Il Faro on line – Sono stati fotografati per caso, come degli intrusi durante le riprese di un film, cinque nuovi abitanti del Sistema Solare. Sono cinque asteroidi piombati nelle inquadrature di Hubble, mentre il telescopio spaziale inquadrava delle ammassi di galassie distanti miliardi di anni luce. I cinque nuovi asteroidi si trovano nella fascia compresa tra Marte e Giove, a circa 250 milioni di chilometri dalla Terra, e non erano mai stati osservati prima perché sono poco luminosi.

Il telescopio spaziale, gestito da Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa), li ha immortalati mentre era ‘in servizio’ nell’ambito del progetto Frontier Fields, che utilizza Hubble e gli altri due telescopi spaziali della Nasa, Spitzer e Chandra, per fotografare le galassie lontanissime. In questo caso, Hubble stava fotografando l’ammasso Abell 370, che ospita centinaia di galassie ellittiche e a spirale e si trova a circa 4 miliardi di anni luce nella costellazione della Balena.

Per riuscire a fotografare tutte le galassie, Hubble ha dovuto scattare più foto, alla luce visibile e agli infrarossi, in momenti diversi, tenendo l’obiettivo aperto per parecchi minuti, o addirittura ore, in modo da catturare bene la luce di questi oggetti cosmici lontanissimi. Tutte le foto scattate sono state infine assemblate come tessere di un puzzle, per ottenere un’unica immagine dell’ammasso, ed è a quel punto che sono spuntati gli asteroidi, che nel momento degli scatti si sono trovati per caso nell’obiettivo del telescopio.

Per fotografare Abell 370, infatti, Hubble ha osservato l’universo nella direzione in cui comunemente passano gli asteroidi del Sistema Solare. In tutto, nella foto di Hubble compaiono 22 asteroidi, ma di essi solo 5 sono quelli finora sconosciuti. Nell’immagine questi corpi celesti appaiono come scie luminose, perché tra uno scatto e l’altro gli asteroidi si erano spostati e l’immagine finale immortala il percorso fatto.