LA DISFATTA AZZURRA |
Calcio
/
Sport
/

Fuori dal Mondiale 2018, le reazioni del mondo sportivo e politico

14 novembre 2017 | 17:23
Share0
Fuori dal Mondiale 2018, le reazioni del mondo sportivo e politico

Si stanno moltiplicando in queste ore, dichiarazioni e impressioni. La linea è sempre una. La delusione è cocente e resterà un’ombra nella storia calcistica italiana

Fuori dal Mondiale 2018, le reazioni del mondo sportivo e politico

Il Faro on line – Solo tanta delusione. Sono state tantissime le reazioni che si sono succedute, alla mancata qualifica della Nazionale ai Mondiali del 2018.

Si parla di rifondare il sistema, come intervenire anche sul lato culturaLe ed educativo. Lo dice, Luca Lotti. Carraro spiega il danno economico invece. Quell’indiretto prezioso che non andrà a rinfoltire le casse del calcio italiano. La forza dei ricavi del pallone. Zoff e Maradona parlano invece del lato strettamente tecnico.

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ammette : “Le responsabilità sono molte, il calcio italiano ha fatto male nei Mondiali 2010 e 2014, ora è il tempo di pensare a una rifondazione globale, in profondità dalle radici”. Come indicato dall’Ansa, continua: “Non voglio entrare in ciò che deve fare o non deve fare  – sottolinea, facendo riferimento a Tavecchio – ma certo è che se da 60 anni andavamo sempre al Mondiale, questa cosa è epocale, di un’importanza notevolissima. Poi c’è un fatto di sistema”.

Ed è proprio questo, il punto dolente. Un sistema che va fatto, dall’inizio. E’ la parola rinnovamento, che ha caratterizzato da ieri sera, pensieri, speranze e progetti. Anche il Ministro dello Sport, Luca Lotti, lo ha ribadito. Come riportato dal Sole24ore, lui stesso ha detto: “Il calcio italiano va rifondato – ha dichiarato, continuando – c’è molto da fare, ma dobbiamo farlo assieme”. Parla anche di educazione culturale, il Ministro, riflettendo: “E’ anche un problema culturale che parte dalla scuola dei ragazzi e da come si insegna ai genitori che stanno in tribuna”.

Di numeri ha parlato Franco Carraro. L’ex Presidente della Figc e oggi esponente di rilievo del Cio, ha fatto riferimento alle perdite economiche: “Più o meno saranno 500 o 600 milioni. Bisogna vedere se parliamo di diretto o indiretto. Quest’ultimo tuttavia, supera il miliardo”. E’ da questo ramo finanziario che arrivano i soldi degli appassionati, degli innamorati e dei tifosi. E allora, il danno non può che essere di una grande rilevanza, anche sociale. E non solo a livello culturale.

Le prime lacrime per i bambini, che sognano di giocare a calcio e che tifano Italia, sono state quelle di Gigi Buffon, a fine partita, che si è sbracciato durante l’Inno svedese per placare i fischi di chi a San Siro ha salutato in questo modo, gli avversari. E poi dopo di lui, i suoi compagni di squadra hanno pianto in campo: “Deve valutare la situazione Tavecchio – ha proseguito Carraro – se pensa che esistano le situazioni ambientali e psicologiche per farlo, allora deve restare”. Ha commentato poi in questo modo, l’opera di Ventura sulla panchina azzurra: “Lui ha la responsabilità oggettiva della politica sportiva. Quando ti aspetti un risultato e fai il 10% meno va bene – ha detto, come riportato dal Sole 24ore – quando fai l’80% meno mi sembra oggettivamente difficile continuare con lui”.

Il lato puramente agonistico e tecnico lo ha toccato Dino Zoff. Il campione del mondo del 1982 ha dichiarato alla’Ansa: “Il momento cruciale che ha portato a questa disfatta è stato la sconfitta con la Spagna”. E’ cambiata la rotta, per schemi e scelte. E lui ha incentrato il suo discorso su questo: “Da quel giorno abbiamo cominciato a cercare altre vie, altre strade e in questo modo abbiamo perso il filo”.

E’ stato un altro campione del mondo poi a parlare. Diego Armando Maradona ha espresso il suo pensiero su un ambiente che conosce molto bene e dove lui stesso è cresciuto come leggenda del calcio. Un ambiente calcistico che lui ha contribuito a rendere importante, in tutto il mondo: “Mi dispiace molto che l’Italia resterà fuori dal Mondiale. Ho visto la partita di ieri – spiega – e mi è sembrato che l’Italia abbia giocato come voleva la Svezia, per vie centrali. E loro hanno due centrali enormi. La concorrenza si fa sempre più dura e difficile”. Ha terminato, come postato sulla sua pagina ufficiale di FB.