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#Ostia, Monica Picca su Bandi e gare d’appalto, ‘No alle mafie dei colletti bianchi’

15 novembre 2017 | 13:54
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#Ostia, Monica Picca su Bandi e gare d’appalto, ‘No alle mafie dei colletti bianchi’

La candidata del centrodestra: “Ripristinare la trasparenza e permettere la scelta all’utente disabile'”

Il Faro on line – “Troppo spesso le gare di appalto vengono espletate con criteri gestiti a monte dagli uffici amministrativi, e troppo spesso l’assegnazione finale non corrisponde ad una reale meritocrazia. Accade un po ovunque, ma è accaduto anche nel X Muncipio. Così come è assurdo che si pubblichi un generico “idoneo” e “non idoneo” senza entrare nello specifico dei punteggi e delle motivazioni che li hanno determinati”.

Monica Picca, candidata nel centrodestra, nell’ambito dell’incontro/confronto sui temi del sociale con la candidata dei 5 Stelle Giuliana Di Pillo, non ha usato mezzi termini: “Va ripristinata la legalità e la trasparenza, va tolto potere a quei dirigenti che lo usano per favorire questo o quello. C’è bisogno di maggiore professionalità e di maggiore possibilità di scelta da parte dell’utetne”.

Picca si riferisce alla richiesta fatta da Anffas di organizzare i servizi non con il metodo della “gara d’appalto” ma con quello della “ricognizione“, che prevede comunque una selezione rispetto a criteri scelti dall’Amministraz<ione, ma non prevede un unico vincitore bensì una rosa di possibilità che sarà poi l’utente finale a valutare e scegliere. “Utilizzare la ricognizione – ha detto Picca – è un impegno che prendo ufficialmente, così come la trasparenza sul web. Pubblicazione di punteggi, e pubblicazione di delibere in forma semplificata, per far capire a tutti cosa acacde davvero neui documenti amministrativi.

“Intendiamoci – conclude Picca – non è un’accusa verso nessuno, ma un metodo per evitare cose poco chiare. D’altronde i dirigenti onesti e preparati, e ce ne sono tanti, non hanno alcun problema a rendere più trasparente e maggiormente diversificata l’offerta. Il problema casomai sarà per quelli che utilizzano il ruolo come punto di potere, ma è proprio ciò che vogliamo eliminare”.