Rabbia e impotenza a Castel Giubileo, continuano gli sfratti

15 novembre 2017 | 15:45
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Rabbia e impotenza a Castel Giubileo, continuano gli sfratti
Rabbia e impotenza a Castel Giubileo, continuano gli sfratti
Rabbia e impotenza a Castel Giubileo, continuano gli sfratti
Rabbia e impotenza a Castel Giubileo, continuano gli sfratti
Rabbia e impotenza a Castel Giubileo, continuano gli sfratti

Il “giallo” delle case disponibili a Ponte di Nona e del bando regionale ignorato dal Comune.

Il Faro on line – Castel Giubileo via Camerata Picena, ore 9,00 del mattino, niente chiasso, ma tanta rabbia e indignazione a buon ragione di coloro che sostengono Luciano Carfì nel calvario dello sfratto; si attende infatti l’ufficaiale giudiziario, che non si sa quando arriva. Luciano Carfì è disorientato, “ Se non mi prorogano da stasera non so dove andare, sono terrorizzato, non so dormire per strada, gli alloggi sono tutti pieni, ho chiesto ad alcuni amici, ma anche loro sono in difficoltà”.

Un dramma che inutile dirlo sarebbe evitabile se chi deve prendere decisioni le prendesse sul serio e non sempre a spese dei più deboli. Serpeggia la paura, quella del futuro che non c’è. Due signore di 80 e 82 anni angosciate perchè a giugno 2018 scade il contratto con la Castel Giubileo e non sanno proprio dove andare.

Victor uno dei tanti sfrattati che vive in un edificio abbandonato si sfoga con pacatezza e con grande dignità “ho perso il lavoro e non ho più potuto pagare l’affitto adesso vivo in un edificio che è stato abbandonato insieme ad altri nuclei familiari, a Roma ce ne sono tanti, e nessuno pensa che potrebbero essere riconvertiti in abitazioni, noi saremmo disposti a pagare, ma non ce lo consentono”.

Dice ancora “Con la delibera del 2013 approvata il 14 ottobre 2014 sono stati stanziati circa 200 milioni di euro di cui parte all’Ater e si sono persi un po’ di soldi, capire dove sono andati a finire è un po’ difficile.

Tre mesi fa c’è stata una nuova delibera dalla Regione più di 40 milioni di euro per l’emergenza abitativa di cui 10 mln di euro erano destinati a via Casale de Merode per fare un auto recupero e gli altri trenta stanziati per il comune per tamponare l’emergenza abitativa a Roma e il comune ha disertato i bandi.

Non hanno seguito la delibera, motivo non si sa. La difficoltà è che il comune non vuole assumere questa responsabilità, forse lo vuole risolvere in un’altra maniera, i 30 milioni non sono stati usati. Qui la povertà è lasciata a se stessa la politica è disinteressata. Se una famiglia non paga una rata di mutuo gli sequestrano casa ,ma chi non paga tasse non succede niente.

Ci sono case disponibili a Ponte di Nona, la Regione ha fatto un bando ma nessuno si è presentato al bando. Ci sono famiglie a cui l’affitto è passato da trecento a seicento euro. Queste di Castel Giubileo sono case del Comune di Roma, ma il comune le lascia alla immobiliare Castel Giubileo e non fa niente. Siamo delusi profondamente il M5S aveva promesso cambiamenti, qui possono farlo, ma a quanto pare non vediamo niente e probabilmente Carfì da stasera non avrà più un tetto e tutto questo perché c’è disinteresse rispetto a disagio sociale.”

“Quando ci appelliamo ai nostri diritti e andiamo alle assemblee del municipio non ci vogliono, siamo scomodi” All’orizzonte si staglia il panorama di una città sempre più povera, le promesse delle campagne elettorali sono aria fritta , si annusa, ma non riempie la pancia.