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Litorale di #Ostia, addio al lungomuro, Raggi ‘Basta a degrado e abusivismo’

21 novembre 2017 | 06:30
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Litorale di #Ostia, addio al lungomuro, Raggi ‘Basta a degrado e abusivismo’

La sindaca di Roma: “Con il Piano di Utilizzazione degli Arenili restituiamo ai cittadini 18 km di bene comune”.

Il Faro on line – Roma dice finalmente addio al “lungomuro” di Ostia. La giunta capitolina ha approvato una memoria con cui recepisce la delibera di indirizzi per l’adozione del Pua – Piano di Utilizzazione degli Arenili, definita dalla commissione straordinaria per la gestione del Municipio X.

Si tratta dello strumento di programmazione e pianificazione delle aree demaniali marittime per la regolamentazione della fruizione per fini turistici nel rispetto e nella salvaguardia dell’ambiente. Il provvedimento ora potrà iniziare il suo iter approvativo definitivo per diventare uno strumento attuativo.

I pilastri del Pua sono cinque:

La sindaca di Roma, Virginia Raggi

“Vogliamo restituire ai cittadini il mare di Ostia: diremo finalmente addio al lungomuro riconsegnando così a Roma diciotto chilometri di bene comune”. Dichiara la sindaca Virginia Raggi.

“In questi mesi – continua la Prima Cittadina – abbiamo lavorato in sinergia con il prefetto Vulpiani e la commissione prefettizia composta anche dal viceprefetto Claudio Vaccaro e Maurizio Alicandro. L’obiettivo comune è stato quello di far riappropriare il territorio delle spiagge e del mare, beni di cui i romani sono stati privati a causa del degrado e dell’abusivismo. Con il Piano di utilizzazione degli Arenili avviamo l’iter che consentirà al litorale di rinascere“.

Il commissario del X municipio, Domenico Vulpiani

“Con questo lavoro – specifica il commissario prefettizio del X municipio, Domenico Vulpiani – abbiamo voluto lasciare qualcosa di concreto a questo territorio. Un lavoro iniziato dai primi mesi dell’insediamento della commissione straordinaria nel X Municipio.

“Un progetto di ricognizione puntuale e dettagliato – spiega il Commissario – fatto con costante e quotidiano impegno su tutti i 18 chilometri di spiaggia con la ricostruzione storica dello stato di fatto.

Si tratta di una proposta basata sulla libera fruibilità del lungomare, sul ridisegno degli ambiti del concessionario, delle attività commerciali e soprattutto sull’abbattimento del lungomuro, frutto di un disegno che abbia una sua logicità. Una inversione di tendenza rispetto al passato. Siamo molto soddisfatti – conclude Vulpiani – che il nostro lavoro sia stato apprezzato dagli organi di governo di Roma Capitale”.

Il capogruppo M5S, Paolo Ferrara

“Rivedremo il mare. E non solo. Il piano di utilizzo degli arenili, – afferma Paolo Ferrara, capogruppo del M5S – oltre a riaprire finalmente la visuale, si concentra sulle spiagge libere, sulla tutela degli edifici storici, sui corridoi verso il mare e sulle strutture con servizi.

“Abbiamo fatto quello che altri prima di noi non hanno avuto il coraggio di fare, – continua il pentastellato – con le mani libere, pensando anche al futuro di tutto il litorale di Roma. I romani sono stati fino ad oggi privati delle spiagge a causa del degrado e dell’abusivismo.

Il Pua prevede una riqualificazione dell’intero lungomare di Roma Capitale, liberamente fruibile grazie soprattutto all’abbattimento del lungomuro. Un progetto che si basa su qualità e tutela, binomio perfetto da cui partire per riqualificare il territorio e per promuovere lo sviluppo turistico della zona.

“Ringrazio il commissario prefettizio Vulpiani – conclude Ferrara – che ha presentato il Piano di utilizzazione degli Arenili insieme alla sindaca Virginia Raggi in Campidoglio, con me e con l’assessore all’urbanistica Luca Montuori“.

Gli ambiti della riqualificazione

I principali settori di riqualificazione previsti dal Pua sono quattro: il settore foce del Tevere; il settore urbano; il settore ricreativo sportivo – naturalistico; il settore naturalistico.

All’interno dei settori, il piano prevede specifici ambiti di riqualificazione rispetto alle relazioni fisiche, morfologiche e relazionali, oltre al contesto territoriale e paesaggistico con cui si confrontano o in cui sono inseriti.

Secondo il piano, ogni ambito deve assicurare in modo imprescindibile la previsione di una quota pari al 50% che dovrà assolvere alla funzione di libera fruizione. La proposta di regolamento prevede anche l’individuazione di edifici balneari storici con valore architettonico invarianti, per la riqualificazione dell’arenile e dello stesso lungomare, oltre che le spiagge con destinazione alla pubblica fruizione e i varchi di accesso all’arenile posizionati a distanza non superiore a 300 metri lineari l’uno dall’altro.

Inoltre, prevista nel Pua la “passeggiata a mare“, intesa come fascia riservata al libero transito, che costituirà il limite massimo di avanzamento delle attrezzature da spiaggia.

Il Piano di Utilizzazione degli Arenili rappresenta la sintesi di un più ampio programma di riqualificazione del litorale di Roma Capitale basato su due parole chiave: qualità e tutela.