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Giacomo Bertini e i suoi primi 100 anni, ‘quella volta che abbattemmo 2 caccia russi’

24 novembre 2017 | 12:44
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Ha compiuto un secolo di vita il Maresciallo 1^ Classe Scelto Giacomo Bertini, festeggiato al Ctr di Fiumicino.

“Cabra, cabra!!! Ci hanno colpito, hanno preso il pilota. Sono in due, in due… Mettiti al pezzo, buttali giù, buttali giù!!!” Momenti concitati, ricordi di tanti anni fa, di una guerra vissuta realmente, sulla propria pelle, non in uno dei tanti videogiochi che affollano le play station dei nostri giovani di oggi.

E giovane, all’epoca, lo era anche il protagonista di questa storia, che per questo episodio (alla fine, con l’aereo sforacchiato e il pilota insanguinato, i “nostri” sono riusciti ad abbattere i due caccia russi e a far ritorno alla base) ha ottenuto la medaglia d’argento al valor militare.

Non era un armiere, ma un motorista, eppure è riuscito a prendere quella mitragliatrice e usarla come in quel frangente meglio non si poteva fare. E oggi, nel momento in cui compie la bellezza di cento anni, può permettersi di ricordare quei momenti della Campagna di Russia e raccontarli.

Il Maresciallo 1^ Classe Scelto Giacomo Bertini, classe 1917, è stato festeggiato al Centro Tecnico Rifornimenti dell’Aeronautica Militare, in via Portuense. Nella sua vita dedicata all’Aeronautica, Bertini ha svolto il suo lavoro anche nella famosa caserma verde, che all’epoca si chiamava VI Deposito Centrale dell’Aeronautica Militare.

La festa

La guerra, dunque, il sacrificio, la dedizione alla patria; ancora oggi Giacomo Bertini si commuove pensando ai valori che lo hanno accompagnato. Ed è lucidissimo nel trasferirli, condendo i suoi racconti di episodi e valori, di storie e insegnamenti. Ha ipnotizzato con il suo parlare (una mezzoretta in piedi senza mai accennare a volersi sedere…) l’intero uditorio, fatto di ufficiali, sottufficiali, avieri. Nei suoi ricordi il lavoro fatto a fianco dei colleghi, le brutture della guerra, ma anche qualche conquista galante in terra di Russia, con bellezze mozzafiato che già all’epoca avevano velleità di matrimonio in Italia (vale la pena ascoltare l’intervista video…)

Per il Comandante del Ctr, Roberto Palmisano, è stato “un onore – ha detto – poter festeggiare un personaggio come Bertini, che non solo ha dedicato la sua intera vita professionale all’Aeronautica Militare, ma ha compiuto nel concreto un atto eroico, insegnamento tangibile per le attuali e future generazioni”.

(Il Faro on line)