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Ostia, ritardi alla Palestra della Legalità, Pd ‘La Di Pillo da sola non ce la fa’

26 novembre 2017 | 08:30
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Ostia, ritardi alla Palestra della Legalità, Pd ‘La Di Pillo da sola non ce la fa’

Zannola e Di Matteo (Pd) : ” Un bene sottratto al malaffare non riesce ad essere restituito alla cittadinanza”.

Ostia – “Gli uffici del comune e del X Municipio stanno bloccando il progetto della ‘palestra della legalità‘, – dichiarano Giovanni Zannola e Leonardo Di Matteo, del Pd Roma – l’impianto sportivo a vocazione sociale che, in virtù di un accordo tra regione, tribunale di Roma e Ipab ‘Asilo Savoia’, dovrebbe aprire nei locali sequestrati all’imprenditore Mauro Balini all’interno del porto turistico di Ostia.

“A quanto pare, – spiegano Zannola e Di Matteo – la responsabile del dipartimento capitolino Programmazione e Attuazione Urbanistica, Annamaria Graziano e la direttrice del X municipio, Cinzia Esposito, non riescono ad appianare le loro ‘divergenze burocratiche‘.

L’inaugurazione della palestra, prevista per gennaio a seguito di necessari lavori di adeguamento, quasi certamente dovrà essere rimandata. Dunque, nonostante le convinte e roboanti rassicurazioni del capogruppo ‘spaccone’ del Movimento 5 Stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara, un bene sottratto al malaffare non riesce ad essere restituito alla cittadinanza e le attività sportive della zona continuano ad essere affidate all’iniziativa del clan Spada.

“Intanto, – proseguono gli esponenti del Pd – a pochi giorni dal suo insediamento, la neo-presidente del X municipio Giuliana Di Pillo già chiede l’aiuto dello Stato. Possibile che ‘da sola non ce la fa‘ nemmeno a sollecitare una firma da parte degli uffici? D’altra parte, perché stupirsi?

Quale sia il funzionamento dei meccanismi decisionali all’interno del Movimento 5 Stelle lo spiega chiaramente Alessandro Di Battista nella sua precoce autobiografia. Apprendiamo che per un parere ‘tecnico’ sulle Olimpiadi a Roma riunì un ‘pool di esperti‘ di settore: l’edicolante di fiducia, il fruttivendolo del quartiere, un pensionato e i rispettivi parenti.

Con tutto il rispetto per il lavoro di artigiani e commercianti, – concludono Zannola e Di Matteo – se il futuro di Roma è in mano a ‘professionisti‘ come quelli interpellati da ‘Dibba’ allora siamo veramente messi male!”

(Il Faro on line)