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Ostia, spari contro casa di uno degli Spada

26 novembre 2017 | 12:44
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Ostia, spari contro casa di uno degli Spada

Nel mirino Silvano. Ieri sera, presa a calci e pugni anche la porta di casa del fratello Giuliano.

Ostia – Spari nella tarda serata di ieri in via Forni a Ostia. Secondo quanto si è appreso, sono stati esplosi cinque colpi di pistola contro la porta di casa di un componente della famiglia Spada. Poco dopo è stata presa a calci e pugni anche la porta di casa del fratello. Non si registrano al momento feriti. Sulla vicenda indaga la polizia.

L’episodio avviene a pochi giorni dall’agguato in una pizzeria nel quale sono stati gambizzati due uomini, uno dei quali legato sia ai Fasciani che agli Spada.

Secondo quanto si e’ appreso, i colpi di pistola sono stati esplosi contro la porta di casa di Silvano Spada, 33enne. Poco dopo è stata presa a calci e pugni anche la porta dell’abitazione del fratello, Giuliano. Sulla vicenda sono in corso indagini della polizia.

Bonelli, ‘a Ostia è guerra tra clan

“Non vi e’ alcun dubbio che è in corso una guerra tra il clan degli Spada e quello dei Fasciani che controllano il traffico di stupefacenti, usura, estorsione, attivita’ economiche e le case popolari di nuova Ostia. Tutto cio’ accade nonostante il commissariamento per Mafia, l’attenzione mediatica che Ostia ha avuto in queste settimane e le manifestazioni contro la mafia.

Le gambizzazioni e le sparatorie sono un messaggio non solo tra i clan ma principalmente allo Stato, un messaggio chiaro e netto che dice: ‘qui comandiamo noi'”. Cosi’ in una nota il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, fondatore del movimento ecolologista ad Ostia ed ex presidente di circoscrizione.

Lo Stato, “in tutte le sue articolazioni”, continua il leader dei Verdi, “deve dare subito ed in modo permanente tre risposte: la prima con il ministro degli Interni inviando ad Ostia reparti speciali anticrimine dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia di Stato per svolgere funzioni di indagine e repressione a servizio dell’autorita’ giudiziaria.

La seconda va ripristinata la legalita’ in quelle zone dove l’abusivismo commerciale, la gestione di spazi pubblici e delle case popolari e’ in mano alle organizzazioni criminali.

La terza e’ far funzionare la pubblica amministrazione che deve garantire i servizi togliendo dal degrado urbano il territorio e rafforzando la polizia municipale”. Se non ci saranno queste immediate risposte, “Ostia rischia di continuare ad essere dominio incontrastato della mafia autoctona con le drammatiche conseguenze che possiamo immaginare sul piano scialle, economico e della sicurezza”, conclude Bonelli.