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Fondi, maggioranza ‘Sembra di assistere al festival del populismo’

29 novembre 2017 | 15:00
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Fondi, maggioranza ‘Sembra di assistere al festival del populismo’

Maggioranza: “Non si può far credere ai cittadini che quel finanziamento regionale lo si sarebbe potuto utilizzare per fare altro, perché non è così!”

Fondi – “A seguito del Consiglio comunale del 23 Novembre scorso- affermano, in una nota, i gruppi consiliari di maggioranza del Comune di Fondi–  nel cui ambito si è discusso, in sede di variazione del triennale delle Opere pubbliche, del progetto di completamento del teatro comunale, da alcuni giorni sembra di assistere al festival del populismo.

Non ci meraviglia- prosegue la nota- chi critica quest’opera giudicandola, a suo avviso, non prioritaria e ritiene che una città di 40 mila abitanti non abbia titolo per avere un teatro. Siamo invece sbalorditi dalla strumentalizzazione del dibattito, perché nel corso dell’assise cittadina è stato affermato da alcuni che tale opera deve rimanere incompleta perché le “priorità” sarebbero altre.

E’ evidente che nella nostra città potrebbero essere molte le cose da realizzare, ma chi oggi fa questo rilievo dimentica che chi amministra compie scelte che guardano lontano e utilizza le risorse pubbliche che hanno specifica destinazione. Lo abbiamo detto più volte e siamo costretti a ribadirlo perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire: se il Comune di Fondi nel 2005 non avesse ottenuto il finanziamento regionale iniziale, i fondi sarebbero stati assegnati ad un altro Comune della nostra regione e comunque sarebbero stati vincolati alla realizzazione di un teatro. Non si può continuare a far credere ai cittadini che quel finanziamento regionale lo si sarebbe potuto utilizzare per fare altro, perché non è così!

Si è trattato di una scelta convinta, in ragione delle positive ricadute sul tessuto culturale della città, perché ritenevamo e riteniamo – a differenza di altri – che la nostra città meriti di avere un teatro importante e polifunzionale dove convogliare e coniugare l’offerta culturale nazionale e locale. Un teatro utilizzabile come spazio idoneo alla rappresentazione e produzione di spettacoli teatrali ed eventi multimediali è una delle esigenze fondamentali per una città come Fondi che voglia mettere in risalto adeguatamente le proprie radici culturali e valorizzare la propria vocazione turistica e culturale, connessa alla straordinaria bellezza del paesaggio e alla favorevole posizione geografica.

La scelta della collocazione urbanistica, proprio all’ingresso della città, esprime la volontà di mettere a disposizione la nuova struttura non solo ai cittadini di Fondi, ma anche a quelli dei numerosi centri vicini, che potranno costituire un bacino d’utenza sufficiente all’inserimento del teatro nell’ambito del circuito regionale e nazionale di spettacoli ed eventi di qualità. Risulta sterile- continua la nota- voler sminuire l’importanza dell’opera in questione perché in contemporanea ci sono anche altre esigenze di interventi. Così come appaiono non contestualizzate le critiche alle scelte architettoniche già compiute, quando in ballo c’era solo la questione del completamento e adeguamento della struttura, o quelle alla progettazione di un teatro solo per la lirica quando ciò non è assolutamente vero. Sarebbe bastato leggersi la documentazione. Sostenere che Fondi non possa avere un teatro equivarrebbe a dire che siamo una città poco propensa alla cultura. Forse chi si esprime in questo modo vorrebbe una città a sua misura? Quale?

Sembra di assistere al dibattito accesosi all’epoca della pedonalizzazione dell’area antistante il Castello Caetani e la chiesa di San Francesco d’Assisi, quando alcuni esponenti politici sostenevano che la nostra città non avrebbe avuto alcun bisogno di un intervento del genere e che si sarebbe dovuto pensare ad altre priorità. Ebbene oggi, a distanza di circa 20 anni, Fondi può vantare uno degli spazi pedonali più ampi e funzionali della nostra regione, apprezzato dai cittadini e da chiunque visita la città.

Ci rendiamo conto dell’imbarazzo del Consigliere comunale pentastellato che in Commissione, pur astenendosi, aveva condiviso la necessità di completare l’intervento del teatro e che poi, guidato dal proprio gruppo politico, in Consiglio ha “ritrattato” quella posizione leggendo un documento demagogico in perfetto stile… pentastellato. E’ il vecchio vizio di chi, non avendo mai avuto responsabilità amministrative, si trova costretto a buttarla in demagogia in quanto unica forma espressiva per autoalimentarsi e autoaffermarsi.

Siamo certi- conclude la nota- che se avessimo deciso di fare o ultimare una qualsiasi altra opera pubblica chi oggi critica la scelta del completamento del teatro avrebbe urlato a gran voce che la priorità avrebbe dovuto essere… il completamento del teatro!”

(Il Faro on line)