Nuove frontiere

Turismo spaziale: dove ci porterà il futuro?

30 novembre 2017 | 09:28
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Turismo spaziale: dove ci porterà il futuro?

Il turismo spaziale sarà di sicuro una di quelle possibilità per tanti che sognano le stelle

Spesso mi sento dire da persone a cui racconto il mio percorso da studente di ingegneria aerospaziale e i miei sogni per il futuro: “quanto vorrei poter andare anche io nello spazio”. Fare un viaggio oltre l’atmosfera del nostro Pianeta è un sogno che un po’ tutti abbiamo desiderato di poter intraprendere almeno una volta. E se vi dicessi che da qui a qualche decennio potreste trovarvi a prenotare un viaggio andata e ritorno per qualche stazione turistica in orbita intorno alla Terra? Mi credereste? Ora vi racconto.

Nel 2001 un ingegnere multimilionario americano, Dennis Tito, diventò il primo turista spaziale della storia. Attraverso un’agenzia privata specializzata in turismo spaziale, la Space Adventures Ltd., riuscì ad organizzare e comprare per circa 20 milioni di dollari un soggiorno di otto giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale come ospite dell’equipaggio di astronauti in missione. Dopo di lui, tra il 2002 e il 2009, altre sei fortunate persone sono riuscite a finanziarsi una soggiorno a bordo della ISS e nuovi aspiranti turisti spaziali sono già in preparazione per futuri viaggi.

Il turismo spaziale è quindi una realtà consolidata già da due decenni, malgrado i costi elevati che hanno reso quest’opportunità accessibile solo a pochi eletti. La Space Adventures Ltd., che oltre ai veri soggiorno orbitali organizza anche voli parabolici ed esperienze di addestramento nelle stesse strutture in cui si preparano i veri astronauti, è stata per ora l’unica compagnia privata ad aver organizzato e reso “accessibili” esperienze del genere. Negli anni quest’agenzia ha allargato le proprie offerte, garantendo la possibilità ai propri clienti di svolgere anche delle “passeggiate spaziali” e promuovendo un volo di circumnavigazione lunare a bordo della navicella Soyuz russa.

Nel frattempo altre compagnie private e grandi aziende del settore aerospaziale hanno cominciato ad interessarsi a tale business, investendo in nuovi progetti e nuove tecnologie. La Space X per esempio, azienda di proprietà di Elon Musk, che già rifornisce la Stazione Spaziale Internazionale con la navetta cargo Dragon, ha annunciato nel febbraio di quest’anno la realizzazione di una missione che porterà dei turisti spaziali intorno alla Luna per la fine del 2018. Quest’azienda da tempo lavora sullo sviluppo di una navicella simile al cargo Dragon,però adattata al trasporto passeggeri. Secondo le ultime notizie la Dragon 2 (così si chiamerà) sarà probabilmente lanciata con equipaggio verso la ISS nei primi mesi del 2018, divenendo così la prima navetta spaziale americana a portare equipaggio in orbita dopo la conclusione del programma Shuttle.

Un’altra azienda leader nel settore aerospaziale che si sta proponendo come alternativa per organizzare viaggi turistici intorno all’orbita terrestre è la Boeing che da anni lavora per conto della NASA sullo sviluppo di una navicella per il trasporto di passeggeri verso la stessa ISS e altre mete a brevi distanze. La CST-110 Starliner (nome quasi fantascientifico) dovrebbe essere pronta per il primo viaggio con equipaggio a bordo per la fine del 2018. Sarà un’altra navicella che aiuterà il programma spaziale americano a riprendersi dopo molti anni di “passaggi” pagati ai russi, e che favorirà lo sviluppo e la crescita di una flotta di nuovi mezzi che garantiranno un accesso più facile all’orbita terrestre.

Un’altra grande opportunità per chi sogna un giorno di poter partire per una vacanza del genere, oltre il confine del cielo, sono i viaggi suborbitali. Negli Stati Uniti aziende emergenti come la Blue Origin (di proprietà del fondatore di Amazon.com, Jeff Bezos), la Virgin Galactic e la Mojave Aerospace Ventures , stanno sviluppando degli spazioplani con motori a razzo in grado di portare i passeggeri ad un’altezza di 100/120 km dove potranno sperimentare diversi minuti di assenza di peso e soprattutto potranno osservare la Terra da una visuale “fuori da questo mondo”. I viaggi suborbitali garantiscono prezzi più accessibili ed economici rispetto ai 20 e più milioni di dollari pagati fin ad ora per un soggiorno sulla ISS; infatti si parla per ora di costi che si aggirano sui 200 mila dollari e che andranno a diminuire vertiginosamente con l’aumentare di posti e possibilità di volo.

L’impegno di tantissime aziende private per lo sviluppo di nuovi sistemi tecnologici e macchine in grado di garantire viaggi spaziali sempre più facili, comodi e accessibili, sta favorendo un’importantissima cooperazione tra realtà diverse nel settore aerospaziale oltre ad un’importante crescita economica. Se da una parte tutto questo sviluppo del turismo spaziale può sembrare un altro business sul quale lucrare, dall’altra parte questo interesse mostrato da più enti private rappresenta un enorme possibilità per l’incremento di tecnologie e mezzi che aiuteranno negli anni il progresso dell’intero settore.

Agenzie governative come NASA e ESA non dovranno più focalizzare la loro attenzione sul potenziamento e la progettazione di navicelle e satelliti per l’orbita terrestre. Ci sono infatti diverse centinaia di aziende private che tutt’ora vengono ingaggiate da queste agenzie per lavorare su queste cose al loro posto. Cosa comporta questo? Si stanno quindi concentrando sullo sviluppo di mezzi in grado di portarci ben presto verso mete più lontane, la Luna e Marte. Molti astronauti già sono in addestramento per familiarizzare con le nuove navicelle; prima fra tutte l’Orion, la nuova navetta spaziale sviluppata interamente dalla NASA per l’esplorazione profonda del Sistema Solare.

Paolo Nespoli (che in questo momento si trova a bordo della ISS per una missione di lunga durata) e altri astronauti italiani hanno riconosciuto in diverse interviste l’importanza della crescita del settore privato aerospaziale e del turismo spaziale stesso. Nespoli ha sottolineato in più interviste come un’opportunità del genere possa portare davvero molti umani ad osservare direttamente con i loro occhi la Terra. Una vista indescrivibile che secondo la sua esperienza ci fa rendere conto di essere tutti passeggeri di una grande “nave” in viaggio attraverso l’universo; una nave in cui la diversità rappresenta una forza per la collettività e i cui confini sono segnati solo su delle mappe geografiche.

Si dice che nell’arco della vita ci vengono donate mille e più possibilità per realizzare i nostri sogni. Da bambino il mio sogno era quello di viaggiare attraverso le infinite stelle che mi fermavo a guardare in cielo durante le notti d’estate; anni più tardi scelsi di iniziare a studiare ingegneria aerospaziale proprio perché volevo essere io stesso parte di quel progresso che un giorno, forse, mi permetterà di realizzare quel sogno. Il turismo spaziale sarà di sicuro una di quelle possibilità per tanti che come me sognano le stelle; neanche il cielo ora potrà più fermarci.

(Il Faro on line)