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Allarme rifiuti plastici sulle spiagge di Terracina, Legambiente e cittadini in azione

14 dicembre 2017 | 19:18
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Allarme rifiuti plastici sulle spiagge di Terracina, Legambiente e cittadini in azione

Legambiente: “Terracina puo’ diventare presto un eco-distretto #plasticfree e un esempio per l’Europa”.

Terracina – A conclusione della pulizia straordinaria della spiaggia di ponente del 12 dicembre scorso, che ha visto la partecipazione e l’impegno degli alunni dell’indirizzo chimico del Its A. Bianchini di Terracina con il quale il circolo Legambiente ha avviato una importante collaborazione, la rete #plasticfreebeaches fa un’analisi qualitativa e quantitativa dei rifiuti raccolti sottolineando nuovamente la gravità del problema della plastica in mare e sulle spiagge (marine e beach litter).

La rete #plasticfreebeaches è stata creata da Legambiente all’interno del prestigioso programma Internazionale “Beyond Plastic Med” della fondazione Principato di Monaco, coordinata da Felice Enrico Di Spigno, presidente del sindacato dei Balneari, a cui partecipano attualmente Sib, Confcommercio Lazio Sud, Confcommercio Ascom Terracina, Capitaneria di Porto di Terracina, De Vizia Urbaser Transfer Spa, Ente Parco Regionale Riviera di Ulisse, e le Scuole IC Don Milani, ITS A. Bianchini,

La pulizia straordinaria del 12 dicembre

“Purtroppo non è una questione residuale, quando parliamo di ‘marine e beach litter‘, perché secondo l’Unep (United Nations Environment Programme) l’impatto economico derivato dai rifiuti nei mari del pianeta è di 8 miliardi di euro l’anno e la sola spesa europea per la pulizia annuale delle spiagge è stimata in circa 412 milioni di euro”. Dichiarano in una nota congiunta Legambiente Terracina e Confcommercio Sib Balneari.

“Sotto la lente d’ingrandimento della rete territoriale #Plasticfreebeaches – prosegue la nota – anche le fonti d’inquinamento da microplastiche prodotte dalla degradazione delle plastiche, dai tessuti in fibra ed usate nei cosmetici e nei dentifrici, che purtroppo, per le dimensioni inferiori a 5mm, non vengono trattenute dagli impianti di depurazione delle acque reflue, come ricorda la recente campagna di Legambiente #Faidafiltro, insieme a circa 100 milioni di cotton fioc che arrivano nei nostri anch’essi per carenze depurative e per la cattiva abitudine di utilizzare il wc come il cestino di rifiuti, a cui si è ispirata la recente campagna di Legambiente #norifiutinelwc”.

Alcuni rifiuti spiaggiati raccolti dopo le mareggiate

“Inoltre ormai – affermano Legambiente Terracina e Confcommercio Sib Balneari – non è più moralmente accettabile che si continui ad utilizzare alcuni oggetti di plastica “usa e getta” e le nostre abitudini casalinghe devono cambiare drasticamente se vogliamo evitare questa catastrofe: i dati presentati, la settimana scorsa, in occasione del workshop “Marine litter: da emergenza ambientale a potenziale risorsa” organizzato dall’Enea in collaborazione con Accademia dei Lincei e Forum Plinianum, a cui il dipartimento Scientifico di Legambiente è stato invitato a partecipare, ci dicono che circa 700mila microfibre di plastica vengono scaricate in mare da un solo lavaggio di lavatrice e 24 sono le tonnellate di microplastica provenienti dai prodotti cosmetici di uso quotidiano che ogni giorno riversiamo nei mari europei e che entrano nella catena alimentare.

Prodotti di degradazione delle plastiche – spiega la nota congiunta – sono stati rinvenuti infatti nei pesci e persino nel sale da cucina! Il Mar Mediterraneo non è ancora agli stessi livelli del Pacific Trash Vortex, l’isola di plastica nell’Oceano Pacifico grande come la Turchia, ma la plastica nel Mediterraneo rappresenta già un’emergenza e un recente rapporto dell’Unione Europea stima nel Mar Mediterraneo oltre 100mila pezzi di plastica per kmq”.

Allarme “reste” non smaltite

“Durante la pulizia effettuata dopo le mareggiate di questi giorni – dichiara Gabriele Subiaco, vice presidente e responsabile scientifico del Circolo – abbiamo trovato: pezzi di polistirolo di diversa grandezza derivanti dallo sbriciolamento delle cassette utilizzate per il pesce, tappi di bottiglie e bicchieri di plastica, secchioni di plastica usati per la pittura degli edifici, pezzi di sedie da esterno in plastica, lattine di metallo, bottiglie e contenitori in vetro, pezzi di legno, pezzi di tessuto, addirittura una bombola del gas. In genere, tutti rifiuti che normalmente raccogliamo e classifichiamo durante le nostre campagne periodiche nazionali come ‘Beach Litter’ e ‘Spiagge e Fondali Puliti’.

“Un dato sorprendente – continua Subiaco – è stato invece il numero veramente rilevante di “reste” rinvenute nel corso della pulizia, circa un centinaio in meno di 5.000 metri quadrati. Le reste sono le reti di plastica dove si coltivano i mitili. Probabilmente a causa delle mareggiate dovute alle condizioni meteo degli ultimi giorni, le reste sono riaffiorate dal fondale dove tendono ad accumularsi proprio per via del mancato smaltimento come rifiuti speciali da parte delle aziende di mitilicoltura, e sono arrivate, a centinaia, fin sulle nostre spiagge.

“Questo fatto ci ricorda, – conclude il Vice Presidente del Circolo – ancor di più, che non dobbiamo abbassare assolutamente la guardia contro i mega-impianti di mitilicoltura che rischiano di devastare anche il mare di Terracina. E anche se il Tar del Lazio-sezione di Roma, dopo aver emesso sentenza favorevole contro il mega-impianto di Terracina (almeno negandone il carattere di urgenza!), ha accordato la sospensione, rispondendo di fatto in modo positivo al ricorso del comune di Fondi, pur rimandando la decisione sul merito al prossimo 6 Aprile, dobbiamo tuttavia continuare a vigilare, come sta facendo, oramai da due anni il nostro Circolo che è diventato, sul tema, un punto di riferimento per tutto il sud pontino con analisi scientifiche, tecniche e ambientali di assoluto valore”.

Le iniziative per estendere il lavoro della rete

“La giornata di pulizia straordinaria è stata anche l’occasione, da parte della rete del progetto #plasticfreebeaches, per avviare una serie di iniziative importanti, anche in vista della firma prossima del protocollo di intesa“. Dichiarano Anna Giannetti, presidentessa del Circolo e Felice Enrico Di Spigno, presidente Sib Balneari Terracina e coordinatore locale della rete del progetto internazionale #PlasticFreeBeaches.

“Estendere la rete a breve anche ai pescatori, alle loro cooperative e ai diportisti, – spiegano Giannetti e Di Spigno – avviare un tavolo di confronto con l’amministrazione e l’azienda locale dei rifiuti De Vizia Urbaser Transfer Spa per la valorizzazione delle potenzialità dei materiali di plastica a fine vita e delle filiere del riciclo, inserire nella rete il gestore idrico integrato AcquaLatina Spa per verificare assieme le azioni che si possono attuare sul filtraggio delle acque reflue per combattere il problema delle microplastiche e dei cotton fioc, e continuare nell’opera di sensibilizzazione dei ragazzi delle scuole cittadine e di tutta la cittadinanza e dei turisti”.

“Inoltre la prossima campagna Legambiente #beachlitter 2018 in primavera prevederà una azione pilota innovativa sul riciclo dei materiali plastici in collaborazione con l’Amministrazione e la De Vizia Urbaser Transfer SpA.

Terracina, – concludono Giannetti e Di Spigno – operando unita e compatta come sta dimostrando la rete territoriale del progetto, può diventare presto un eco-distretto #plasticfree” all’attenzione del governo, dell’Unione Europea, degli organismi internazionali come l’Onu ed essere da esempio per l’Europa e il Mediterraneo”.

(Il Faro on line)