Il nuovo Rapporto

Unicef lancia il Rapporto: ‘Figli dell’era digitale’

15 dicembre 2017 | 10:11
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Unicef lancia il Rapporto: ‘Figli dell’era digitale’

E’ stato fatto troppo poco per protegge i bambini dai pericoli del mondo digitale e per aumentare il loro accesso a contenuti sicuri online

Il Rapporto presenta la prima analisi completa sui diversi modi in cui la tecnologia digitale sta interessando le vite dei bambini e le loro condizioni di vita, identificandone sia i pericoli sia le opportunità. Sostiene che i governi e il settore privato non sono stati al passo con i cambiamenti, esponendo i bambini a nuovi rischi e pericoli e lasciando milioni di bambini più svantaggiati indietro.

“Nel bene e nel male, la tecnologia digitale è attualmente una realtà irreversibile delle nostre vite”, ha dichiarato il direttore generale dell’Unicef Anthony Lake. “In un mondo digitale, la nostra sfida è duplice: ridurre i danni, massimizzando allo stesso tempo i benefici del web per ogni bambino”.

Il rapporto analizza i benefici che la tecnologia digitale può offrire ai bambini più svantaggiati, anche di coloro che crescono in povertà o che sono colpiti da emergenze umanitarie. Questi includono: aumentare il loro accesso alle informazioni, sviluppare competenze per il settore lavorativo digitale e offrire loro una piattaforma per connettersi e comunicare le loro opinioni.

Ma il rapporto rivela che milioni di bambini stanno perdendo questa occasione: circa un terzo dei giovani del mondo – 346 milioni – non sono online, aggravando le disuguaglianze e riducendo la capacità dei bambini di partecipare a un’economia sempre più digitale.
Il rapporto analizza inoltre come internet aumenti la vulnerabilità dei bambini ai rischi e ai pericoli, fra cui l’uso improprio delle loro informazioni private, l’accesso a contenuti dannosi e il cyberbullismo. La presenza diffusa dei dispositivi mobili, come fa notare il rapporto, ha reso l’accesso al web per molti bambini meno controllato – e potenzialmente più pericoloso.
Reti digitali come il web sommerso e le criptovalute stanno permettendo le peggiori forme di sfruttamento e abusi, fra cui la tratta e l’abuso sessuale di bambini online ‘su richiesta’.

Il rapporto presenta un’analisi e dati attuali sull’utilizzo che i bambini fanno del web e l’impatto della tecnologia digitale sul benessere dei bambini, analizzando il dibattito sempre più acceso sulla “dipendenza” digitale e sui possibili effetti del tempo passato davanti allo schermo sullo sviluppo del cervello.

Ulteriori dati del rapporto:
• I giovani rappresentano il gruppo di età più connesso. Nel mondo, il 71% di loro è online, comparato al 48% della popolazione totale.
• I giovani africani sono i meno connessi, con circa 3 giovani su 5 offline, comparati a solo 1 su 25 in Europa.
• Circa il 56% di tutti i siti web sono in inglese e molti bambini non possono trovare contenuti che comprendono o che siano culturalmente rilevanti.
• Esiste anche un divario di genere. A livello globale, nel 2017 ha usato internet il 12% in più degli uomini rispetto alle donne. In India, meno di un terzo degli utenti di internet sono donne.
Secondo il rapporto, solo un’azione collettiva – da parte dei governi, del settore privato, delle organizzazioni per i bambini, del mondo accademico, delle famiglie e degli stessi bambini – può rendere lo spazio digitale maggiormente accessibile e sicuro per i bambini.

Le raccomandazioni pratiche per aiutare a indirizzare le politiche e renderle più efficaci e per delle pratiche commerciali più responsabili che vadano a beneficio dei bambini includono: fornire a tutti i bambini un accesso a costi contenuti a risorse online di alta qualità; proteggere i bambini dai pericoli online – fra cui abusi, sfruttamento, tratta, cyberbullismo ed esposizione a materiali non adatti; salvaguardare la privacy dei bambini e le identità online; insegnare l’alfabetizzazione digitale per tenere i bambini informati, attivi e al sicuro online; sfruttare il potere del settore privato per migliorare le pratiche e gli standard etici per proteggere e andare a beneficio dei bambini online; porre i bambini al centro delle politiche per il digitale.
“Internet è stato progettato per gli adulti, ma è sempre più utilizzato dai bambini e dai giovani – e le tecnologie digitali coinvolgono sempre più le loro vite e il loro futuro. Dunque le politiche, le pratiche e i prodotti digitali dovrebbero riflettere meglio i bisogni dei bambini, le loro prospettive e le loro voci”, ha concluso Lake.
Unicef