Castel Giubileo da popolare a residenziale, le locazioni schizzano e gli sfratti incombono

21 dicembre 2017 | 18:54
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Castel Giubileo da popolare a residenziale, le locazioni schizzano e gli sfratti incombono

L’avvocatura del Comune ha espresso il suo benestare per il ripristino del possesso degli immobili in carico al Comune stesso, ma il Campidoglio non si è ancora mosso.

Roma – Nulla di nuovo dal versante di Castel Giubileo, al spada di Damocle pende ancora su centinaia di famiglie. Con l’avvento del Natale in molti speravano che la stella cometa indicasse una via, ma a quanto pare non si vede luce.

I fatti

Il 14 novembre scorso il Dipartimento di Urbanistica del Comune di Roma Capitale (PAU), ha ufficialmente invitato l’Immobiliare Castel Giubileo – proprietaria ad oggi degli immobili – a presentare le copie dei contratti di locazione, sottoscritti dagli attuali conduttori, e di indicare le cifre degli importi dei canoni entro dieci giorni da tale data. A tutt’oggi, però, i cittadini sono all’oscuro di riscontri dell’azione intrapresa dal Comune, il quale almeno formalmente sembrava voler risolvere il problema.

Nonostante l’avvocatura del Comune abbia espresso il suo benestare per il ripristino del possesso degli immobili in carico al Comune stesso, il Campidoglio non si è ancora determinato sulla questione.

La storia

Gli immobili sono stati venduti all’Immobiliare Castel Giubileo il 29 dicembre 2011 dalla Fondiaria Sai, una delle holding della famiglia Ligresti; nell’aprile del 2012 la Procura di Milano ne chiedeva però il fallimento.

Come si evince dall’atto di vendita, le case acquistate dall’Immobiliare Castel Giubileo – società costituita solo un mese prima dell’acquisto – risultano per “uso residenziale abitativo, nonché per uso attrezzature turistico ricettivo privato e relative pertinenze”; dagli atti di vendita, quindi, non emerge che siano state costruite per edilizia popolare in convenzione (per 99 anni) con il Comune di Roma e con i soldi della Comunità Europea.

L’immobiliare Castel Giubileo contava sulla Banca Popolare di Vicenza, in quanto essa stessa- cioè l’Immobiliare – era proprietaria di azioni ordinarie presso la Banca; fatto sta che la Popolare di Vicenza concedeva per gli acquisti degli immobili una fideiussione per 41 milioni di euro.

La situazione oggi

Questo accadeva nel 2011, ma nel 2015 la Banca di Vicenza entrava in sofferenza, e cominciava ad avere difficoltà di rientro. Tant’è che gli inquilini che pagavano gli affitti tramite bonifico bancario alla Popolare di Vicenza (fino a settembre 2015) oggi invece li versano alla Banca del Fucino.
Insomma, una vicenda complicatissima, che però ha un assunto di base: ripristinare la legalità sugli immobili significa aiutare i cittadini di Roma, in quanto numerose famiglie presto saranno per strada. E non si può dimenticare che le abitazioni sono state costruite con i soldi della Comunità Europea proprio per far fronte all’esigenza abitativa dei romani.