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Mattarella scioglie le Camere, si va avanti con l’ordinaria amministrazione

28 dicembre 2017 | 18:49
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Mattarella scioglie le Camere, si va avanti con l’ordinaria amministrazione

A Camere sciolte il presidente del Consiglio mantiene la pienezza dei propri poteri “per il disbrigo degli affari correnti”.

ROMA – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Con lo scioglimento delle Camere e l’indizione delle elezioni politiche, i componenti delle Camere restano in carica per l’ordinaria amministrazione, ma la loro attività d’Aula e di commissione resta sostanzialmente congelata. L’articolo 61 della Costituzione prevede che “finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti”.

Tuttavia, fino alla prima seduta della XVIII legislatura di Camera e Senato le assemblee legislative si riuniscono solo: – per convertire decreti legge eventualmente emanati dal governo in questo periodo; – per la ratifica di trattati internazionali, se il governo dichiara che dalla mancata ratifica di tali atti si venga meno ad obblighi internazionali; – per la proroga delle missioni internazionali. Quest’ultima avviene sotto forma di risoluzioni presentate su comunicazioni del Governo. Ove ci sia l’unanimità dei gruppi, questo atto può essere espletato solo in commissione, senza bisogno di approdare in Aula.

A Camere sciolte il presidente del Consiglio mantiene la pienezza dei propri poteri “per il disbrigo degli affari correnti”. La manterrà anche dopo il voto, fino a quando non sarà nominato un nuovo Esecutivo dopo le elezioni, come del resto suggerisce una lunga lista di precedenti, iniziata con il VII governo De Gasperi (1953) e proseguita fino al Berlusconi ter (2006).