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Il Deep Web: Le profondità della rete

Il Deep Web è una parte di internet che ha la caratteristica di non poter essere rilevata dai normali motori di ricerca

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Con il passare degli anni, diventa sempre più evidente come la società sia attiva allo stesso tempo nel mondo reale e nella rete, entrambi luoghi di scambio di informazioni di ogni tipo che tendono ad esistere parallelamente, l’uno in funzione dell’altro. Questo rapporto tra la rete e la società è tale che le dinamiche sociali che si osservano nella vita di tutti i giorni, abbiano dei loro corrispettivi nella rete in modo più o meno amplificato; si potrebbe dire che si riflettano l’una con l’altra, specchiandosi. Ciò vale anche per le attività illecite.

Quello del Deep Web è un fenomeno che fa riferimento proprio a questo tipo di rapporto tra la società ed internet. Ma di cosa si tratta?
Quando si parla di Deep Web si intende una parte di internet che ha la caratteristica di non poter essere “rilevata” dai normali motori di ricerca, quali Google, Yahoo e simili. I siti che si trovano in questa parte della rete sono spesso impossibili da indicizzare perché protetti da diversi sistemi di crittografia e spesso dal permesso concesso loro dai motori di ricerca di non essere rilevati come risultati delle ricerche online.

Per descrivere meglio il Deep Web, è comune la metafora dell’iceberg. Gli iceberg mostrano solo una loro piccola parte, che è ben visibile sopra la superficie del mare, mentre la maggior parte della loro massa si trova sommersa sott’acqua, in modo da sembrare celata a chi la guarda dall’alto. Quindi, se l’internet comune dei social networks e dei siti che si visitano normalmente rappresentano solo la punta dell’enorme iceberg dell’internet, la grandissima parte sommersa è proprio il Deep Web nei suoi livelli di profondità.

La navigazione nel Deep Web ha anche la caratteristica di garantire un anonimato quasi totale dovuto ai mezzi usati per accedere al Deep Web stesso. Il più comune di questi mezzi è un software chiamato “TOR” (The Onion Router) che, oltre a funzionare da motore di ricerca, permette anche di filtrare il traffico internet, facendolo rimbalzare più volte tra computer casuali nel mondo e di fatto rendendo impossibile risalire all’indirizzo del computer su cui si sta utilizzando il software stesso.

Si confonde spesso il termine Deep Web con il “Dark Web”. Con quest’ultimo si intende infatti una parte della rete che non solo non è indicizzata dai normali motori di ricerca, ma nella quale i siti sono anche inaccessibili senza software appositi e configurati specificatamente. Si può dire, quindi, che il Deep Web comprenda il Dark Web.
Il Dark Web è così discusso perché sede di molte attività per lo più illegali: si va, per esempio, dal commercio di armi e droghe alla diffusione di contenuti pedopornografici.

Non sorprenderà che a fare da protagonista nel Dark Web sia proprio il bitcoin, la moneta digitale anonima di cui ho parlato in un precedente articolo, utilizzata in tutte le transazioni per l’anonimato che concede
Ovviamente sono moltissime le truffe ed i siti che hanno l’obiettivo di far scaricare virus ad utenti inesperti che vorrebbero soltanto curiosare. Tra le varie attività, come si può immaginare, il Dark Web è conosciuto anche per la presenza e l’attivismo di hacker.

Insomma, il Deep Web e Dark Web, sembrano soltanto essere il nuovo modo della società di far passare inosservate attività illegali che comunque ci sono sempre state. La sua esistenza è appunto, soltanto un riflesso della società sulla rete.

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