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Formia, Marciano e il ‘ritorno alle origini’ dell’ufficio anagrafe

8 gennaio 2018 | 15:15
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Formia, Marciano e il ‘ritorno alle origini’ dell’ufficio anagrafe

Marciano: “Il commissario prefettizio dovrebbe intervenire con forza perché l’anagrafe prosegua nel suo percorso di aggiornamento.”

Formia – ‘”Abbiamo impiegato due anni- afferma, in una nota, l’ex assessore all’urbanistica Claudio Marciano– e diverse migliaia di euro per consentire all’anagrafe comunale di Formia di diventare un posto normale. Uno di quegli uffici dove vai a farti la carta d’identità e non scopri, ad esempio, che la tua via non esiste; che aggiorna in automatico i dati sui tributi, che rilascia online una parte delle certificazioni.

Eravamo finalmente riusciti a rendere omogenea la banca dati dell’anagrafe con quella degli altri settori, nonché ad adeguarla allo stradario esistente in città rendendo finalmente possibile il completamento della toponomastica.
Purtroppo la novità è durata poco.

Dal 29 Dicembre, malgrado i soldi e il tempo speso, l’anagrafe ha comunicato che, sebbene in uso in centinaia di Comuni tra cui alcuni capoluogo e altri più grandi di Formia, il nuovo software non era dotato delle funzionalità richieste e pertanto si tornava ab origine. Addio toponomastica, recupero dell’evasione, servizi online integrati con tutto il progetto Smart City.

Stessa fine- prosegue la nota- sembra che l’abbia fatto il software per la pubblicazione in digitale delle determine e delibere, mai adottato. Ancora oggi, questi atti viaggiano da un ufficio ad un altro alla ricerca di una firma, a volte perdendosi nel tragitto, sottoposti a mille occhi che a volte controllano, altre bisbigliano, cosi che a volte si conosce l’esistenza di un provvedimento prima che sia stato effettivamente adottato.

Sono sempre stato in prima fila a difendere il personale comunale dagli attacchi ingiusti e dalle rappresentazioni sciocche come quella dei fannulloni. Tuttavia, quest’andazzo è vergognoso, anche perché il codice dell’amministrazione digitale è una legge obbligatoria quanto le altre, non è un consiglio o un punto di vista.

Il commissario prefettizio– conclude la nota- dovrebbe pertanto intervenire con forza perché l’anagrafe prosegua nel suo percorso di aggiornamento e perché le risorse da tempo disponibili siano finalmente utilizzate per il bene di tutta la comunità.”

(Il Faro on line)