L’allarme del Cisl, ‘carceri in sovraffollamento’, i dati confermano la tendenza

8 gennaio 2018 | 10:40
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L’allarme del Cisl, ‘carceri in sovraffollamento’, i dati confermano la tendenza

108 i detenuti in più rispetto al 2016.

Le presenze all’interno delle carceri hanno raggiunto livelli preoccupanti nell’anno che è appena passato. Nonostante le misure deflattive dell’affollamento penitenziario adottate dal governo sta riprendendo a crescere il numero dei detenuti nelle carceri del Lazio. Il numero di detenuti è di 108 in più rispetto ai dati registrati al 31 dicembre 2016, un numero considerevole se rapportato al breve tempo trascorso.

Confrontando poi i 14 Istituti presenti nel Lazio si può notare come la capienza regolamentare prevista di 5.258 individui sia stata nettamente superata. Con 6.237 reclusi, il sovraffollamento fatto registrare nella regione è di 979 detenuti, dei quali 318 solamente a Regina Coeli, oltre a NC Rebibbia (+250) e CCF Rebibbia (+53). 176 sono i detenuti in più nell’istituto di Viterbo, 121 in quello di Cassino e ben 139 a Velletri. Seguono Frosinone (+76); Rieti (+69); Civitavecchia (+62) e Latina (+51).

Altri dati da sottolineare sono quelli che arrivano dalle visite effettuate dall’osservatorio di Antigone in 78 carceri italiane dalle quali emerge che in 7 di esse (9%) c’erano celle senza riscaldamento, in 36 (46%) senza acqua calda, in 4 (5%) il wc non è in un ambiente separato, in 31 (40%) l’istituto non ha un direttore tutto suo in 37 (47%) non ci sono corsi di formazione professionale e che in 4 (5%) non è garantito il limite minimo di 3mq a detenuto.

In tutta Italia 3.000 detenuti in più

In tutta Italia tasso di affollamento ha raggiunto il 115%, mentre solo un anno fa era di poco superiore al 108%. In 12 mesi i detenuti presenti sono circa 3.000 in più rispetto a quelli che si registravano alla fine del 2016.

In una intervista del dicembre scorso, il presidente dell’associazione Antigone, Gonnella, aveva dichiarato:”La popolazione detenuta, se non controllata, potrebbe nel giro di qualche anno riportarci alla situazione che determinò la condanna della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 2013 per il trattamento inumano e degradante nelle carceri”.

(Il Faro On line)