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Infiltrazioni mafiose a Anzio, il sindaco Bruschini si scontra al convegno di Liberi e Uguali

Bruschini: "Alcuni politicanti ed una giornalista, non hanno consentito al Sindaco di prendere la parola".

Anzio – “Non condivido la tua idea ma lotterò, fino alla morte, affinché tu possa esprimerla…. Ho fatto di questa citazione un modello di vita – scrive il sindaco di Anzio, Luciano Bruschini – e con profonda amarezza, oggi ad Anzio, ho dovuto prendere atto che non c’è più libertà di parola“.

Una libertà negata

“Un partito che si chiama Liberi e Uguali,  – prosegue Bruschini – alcuni politicanti ed una giornalista, non hanno consentito al Sindaco, che rappresenta i cittadini, di prendere la parola per rispondere alle vergognose insinuazioni che colpiscono, al cuore, la nostra comunità ed i tanti cittadini che, come il sottoscritto, hanno sempre vissuto di duro lavoro quotidiano.

“Anzio non merita questo, come non merita la commistione che si è creata tra alcuni professionisti dell’antimafia ed alcuni giornalisti, che fanno politica attiva e che arrivano a parlare, per conto del Prefetto di Roma, comunicando presunti imminenti atti della stessa prefettura, sia a tutte le forze dell’ordine che all’ente destinatario dei provvedimenti stessi. Smentisco io senza sapere, mi rifiuto di credere che sia vero, l’Italia è ancora un paese serio nel quale le istituzioni fanno il loro dovere.

Invece, se fosse vero, – conclude la nota del Primo Cittadino – qualcuno ha sbagliato… l’Italia non sarebbe più una democrazia, con i presunti provvedimenti del Prefetto comunicati, al Sindaco ed alle forze dell’ordine, da una giornalista, in un convegno politico-elettorale che pratica la censura a chi rappresenta i cittadini. In questo caso, sarei pronto a lasciare lunedì stesso“.

(Il Faro on line)