Ostia, piantine sul lungomare: il Campidoglio ci riprova ma il piano resta un mistero

17 gennaio 2018 | 10:17
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Lungomare: il piano di riqualificazione verde presentato da sindaca e assessore all’Ambiente resta al palo. Intanto si rimpiazzano le piantine

Ostia – Le piantine della macchia mediterranea messe a dimora in una striminzita aiuola del lungomare il 25 ottobre e bruciate dalle mareggiate, sono state sostituite. Ma c’è da scommettere che, senza una protezione, sono destinate a fare la fine ingloriosa delle precedenti. E, infatti, meno di un mese dopo…

Sono sferzate dal vento freddo e carico di inquinanti del maestrale le piantine che nei giorni scorsi sono state rimpiazzate in un’aiuola sul lungomare Duca degli Abruzzi  all’altezza di piazza Gasparri, in corrispondenza del chiosco “Blanco”. Sono una settantina e comprendono diverse essenze della macchia mediterranea, dal rosmarino all’artemisia, al mirto, al corbezzolo, alla lavanda, al rosmarino.  Sono state piantate fitte fitte, una addosso all’altra e chissà se questo è il metodo migliore per consentire loro di crescere senza soffocarsi l’una con l’altra. Anche stavolta non c’è alcuna protezione dai venti carichi di tensioattivi (i banali saponi diluiti nelle acque del Tevere che sfocia a poche centinaia di metri di distanza) e di altri inquinanti.

Le piantine messe a dimora a fine ottobre, a fine dicembre erano già tutte morte

Le piantine messe a dimora a fine ottobre, a fine dicembre erano già tutte morte

L’intervento è avvenuto alla chetichella dopo che a Capodanno qualcuno si era accorto che  era stato dipinto come essere un progetto all’avanguardia di riqualificazione del verde era miseramente naufragato. Per presentare il progetto il 25 ottobre, in piena campagna elettorale per il rinnovo del consiglio del X Municipio, si scomodarono  la sindaca Virginia Raggi, l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari ed il presidente della commissione comunale Daniele Diaco. Mettendo le mani avanti specificando che si trattava di una “sperimentazione”, l’amministrazione capitolina ha investito anche le competenze di due architetti paesaggisti e di un dottore forestale. Il tutto per un investimento di 250mila euro saltato fuori all’improvviso.

Il progetto, oltre alla messa a dimora delle piantine in 28 aiuole che fronteggiano il mare, venne detto che avrebbe previsto un cantiere nei mille metri lineari di passeggiata da piazza Scipione l’Africano all’ingresso del Porto turistico. I lavori durerebbero circa sei mesi e comprenderebbero i seguenti interventi: bonifica degli arbusti presenti sulla lunga aiuola ad “onda”, adeguata potatura ed integrazione con piante resistenti alla siccità, implementazione della pavimentazione, sistemazione delle sedute in travertino con riassesto delle lastre e pulitura a getto idrico. Inoltre, rimozione della terra dall’aiuola parallela alla pista ciclabile e sostituita con una finitura stabile a ciottoli. Riposizionamento delle vele sui gruppi di pali in acciaio presenti sul lungomare. Al di sotto di queste vele, ogni due o tre installazioni, verranno collocate delle panchine a forma di cubo o parallelepipedo in travertino. Sono previsti anche cestoni gettarifiuti in alluminio resistenti al vento e al ribaltamento.

Al momento non si ha traccia delle gare d’appalto e, anzi, la situazione su lungomare Duca degli Abruzzi è oscena: la sabbia, spinta dal vento, ha debordato dalla spiaggia e ha invaso la parte riservata ai pedoni ingombrando anche lunghi tratti della pista ciclabile.