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Golden Globe Race, la Endurance 35 si fa bella alla Darsena di Fiumicino

22 gennaio 2018 | 20:40
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Golden Globe Race, la Endurance 35 si fa bella alla Darsena di Fiumicino

La barca del navigatore francese Patrick Phelipon, al cantiere della C-Catamarans. Partenza il 16 giugno da Falmouth. Partecipazione di 30 concorrenti e navigazione del globo. Avventura e tecnologia in mare. Ma non troppo..

Golden Globe Race, la Endurance 35 si fa bella alla Darsena di Fiumicino

Fiumicino – Non è ancora Pasqua, ma la vela sta salpando già oltre la primavera. Nel mese di giugno, si svolgerà un grande evento e riguarderà una traversata solitaria, negli oceani dell’intero globo.

La data è stata fissata per il 16 giugno e Patrick Phelipon, noto navigatore francese, sta preparando il suo giro personale nella Golden Globe Race. Questo viaggio in mare, senza scalo e senza nessun altro essere umano protagonista, in barca,, partirà dal sud dell’Inghilterra. Dalla cittadina costiera di Falmouth, Patrick sfiderà onde, emotività e record.

Lui stesso ha fatto scattare il conto alla rovescia, per questo appuntamento storico e i lavori di messa a punto della sua barca, che cavalcherà gli oceani mondiali, li sta concludendo a Fiumicino. Ormeggiata nella Darsena portuale, Endurance 35, battezzata “Elbereth”, si sta facendo bella nel cantiere della C-Catamarans, un’eccellenza locale nella costruzione dei catamarani. Ci vuole infatti un destriero non di poco conto per solcare i mari e conquistare la storia: “Quando ho saputo che ci sarebbe stata questa regata – sottolinea Peliphon, come ha indicato l’Ansa – mi ha subito entusiasmato l’idea di ripartire dal principio con una barca attrezzata, come quelle degli inizi della mia grande passione per la vela”. Non solo l’amore per quell’agonismo che naturalmente spinge a sfondare il muro dei Guinness dei Primati, ma anche la passione per la natura. Patrick lo sottolinea in questo modo: “Voglio ritrovare un ritmo dettato dalla natura – ha sottolineato – non voglio modificarlo con i sistemi moderni, che non lasciano spazio all’avventura”.

La regata che si svolgerà tra sei mesi è ispirata all’impresa di Sir Robin Knox-Johnston. Il navigatore inglese che esattamente 50 anni fa concluse per primo, questa impresa nella Sunday Times Golden Globe Yacht Race. Il più italiano dei navigatori francesi, come cita l’Ansa. Lo spirito di partecipazione tuttavia è lo stesso di allora. Ci sono imbarcazioni di circa 10 metri progettate prima del 1988. Allora, si sfidano i mari più pericolosi solamente con la propria volontà e con le proprie forze. Senza aiuto tecnologico.

Phelipon naviga sin da bambino. Aveva solo 10 anni, quando ha iniziato a solcare mari e a sentire il profumo dell’avventura tra le onde: “Mancano pochi mesi – ha continuato a dichiarare, il navigatore – per completare la preparazione della mia barca, l’ho trasferita dal Porto di Pisa, che mi ha sinora ospitato, fino al cantiere scelto a Fiumicino”. Una grande soddisfazione allora, per tutto il comune laziale.

La partenza rispetterà quella tradizionale storica. Come accaduto nel 1968. Ci saranno 30 concorrenti, già ammessi. Il vincitore sarà quello che arriverà naturalmente per primo. Ma prima.. dovrà circumnavigare i mari del mondo in poco tempo. O almeno, dovrà registrare un crono più basso rispetto agli altri. Dovrà farlo in senso antiorario, superando il Capo di Buona Speranza (Sud Africa), Cape Leeuwin (Australia) e Capo Horn (Cile). Luoghi simbolo. Di venti e di bellezze naturali. Non si potrà scendere dalla barca, durante la navigazione dell’Oceano Pacifico, al di sotto del 50esimo parallelo.

Tuttavia, l’organizzazione ha permesso l’utilizzo di strumenti tecnologici. Quei pochi che non andranno a scalfire il limpido spirito di avventura, ma solo garantire  comunicazione, navigazione e sicurezza dello skipper. Non solo il sistema satellitare, ma anche un Gps portatile chiuso in una scatola sigillata, stile bussola. Utilizzabile sono in caso di emergenza.

(Il Faro on line)