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Cronaca Locale
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Ostia, quando la spiaggia è diversamente pubblica

28 gennaio 2018 | 10:19
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Ostia, quando la spiaggia è diversamente pubblica

Fa discutere la regolamentazione municipale della fruibilità della spiaggia tra quella pubblica e quella in concessione

OstiaLa spiaggia è di tutti ma non per tutti sono gli obblighi da rispettare nella fruibilità della spiaggia. Specie in termini di sicurezza.

Fanno discutere i provvedimenti assunti dal X Municipio nella regolamentazione dell’uso della spiaggia, soprattutto riguardo alla sicurezza dei bagnanti in estate e dei frequentatori dell’arenile durante l’inverno.

SPIAGGE LIBERE D’ESTATE

Affidamento dei servizi connessi alla balneazione indispensabile per la salute e l’incolumità pubblica  per le spiagge libere del Lido di Ostia. Stagione balneare 2018”: è questo il bando d’appalto lanciato dal X Municipio per dotare le spiagge libere di Ostia e Castelporziano per il reperimento di marinai di salvataggio. Negli ultimi due anni riguardo a questo obbligo dell’amministrazione comunale si è assistito ad un teatrino indegno con gare d’appalto sbagliate perché diseconomiche, postazioni non coperte uniformemente, ritardi e attrezzature insufficienti. Finalmente quest’anno si è deciso di intervenire per tempo ed espletare con largo anticipo la gara. Domani, 29 gennaio, si apriranno i plichi delle offerte pervenute entro il 23 gennaio al X Municipio.

La dotazione economica è di poco più di 250mila euro per assicurare la presenza di un marinaio di salvataggio in 12 postazioni suddivise in due lotti, rispettivamente da 7 e da 5. Per tutti i presidi sarà il X Municipio a fornire il pattino di salvataggio e le altre dotazioni di sicurezza ad eccezione della cassetta di pronto soccorso. Mentre non è chiaro come verrà garantito il servizio di assistenza e salvamento sulla decina di postazioni che restano fuori dal conteggio (il totale delle postazioni è di almeno 22 tra le 16 di Castelporziano e le 6 di Ostia Ponente, ex Faber, ex Cajenne, ex Spiaggetta e ex Amanusa), fa rabbia che i bagnanti delle spiagge libere la sicurezza potranno vedersela garantita a mezzo servizio per larga parte della stagione balneare. Com’è noto, infatti, la stagione balneare si svolge dal 1° maggio (spesso anticipata al 25 aprile) fino al 30 settembre e per i concessionari degli stabilimenti c’è l’obbligo di assicurare la presenza del marinaio di salvataggio per l’intero periodo. Per il X Municipio, invece, la stagione balneare nella parte iniziale e nella parte finale si svolge solo nei fine-settimana e nei festivi. Si scopre, così, che le spiagge libere saranno dotate di marinaio di salvataggio dal 25 aprile al 15 giugno e dal 1° settembre al 30 settembre esclusivamente il sabato, la domenica e nel 1° maggio: praticamente 56 giorni senza salvataggio su un totale di 157 giorni di stagione balneare, vale a dire più di un terzo del periodo dei bagni senza sicurezza.

Insomma, il X Municipio non sembra intenzionato a rispettare quello che un vincolo temporale (l’intera durata della stagione balneare) e di estensione fisica (una postazione di salvataggio ogni 100 metri o frazione) stabilito dal Codice della Navigazione e ribadito ogni anno dalle ordinanze della Capitaneria di Porto.

IL MARE D’INVERNO

Al contrario questo stesso Municipio impone obblighi stringenti ai concessionari degli stabilimenti balneari anche durante la stagione fredda. E’ del 22 dicembre l’ordinanza 191 della presidente Giuliana Di Pillo su “Norme e disposizioni stagione invernale 2017/2018 sul Litorale di Roma Capitale”. Si tratta della tanto attesa normativa per “disciplinare l’attività relativa alla destagionalizzazione dell’offerta turistica” nella quale, però, ci sono passaggi che penalizzano pesantemente l’auspicata valorizzazione delle spiagge. A parte il curioso errore materiale che per il X Municipio la stagione invernale sulle spiagge dura fino al 30 aprile mentre quella balneare inizia il 25 aprile, c’è poi una grossolana contraddizione in termini riguardo alla possibilità di erogare servizi durante la stagione invernale. All’art. 2 infatti ai concessionari che intendono contribuire alla destagionalizzazione con “attività elioterapiche, culturali, ricreative, ludiche ed attività di somministrazione” viene fatto obbligo non solo di presentare un programma delle iniziative ma soprattutto l’autorizzazione a svolgerle è “subordinata  alla  previa  rimozione  di  tutte  le  strutture di  facile  rimozione  funzionali  all’attività  di  balneazione  estiva  presenti  sull’arenile,  anche  se  previste  dal  titolo  concessorio  e  munite  di  eventuale  autorizzazione  di  compatibilità paesaggistica limitatamente alla stagione estiva”. E quindi, quelle attività, sono possibili solo all’aria aperta, d’inverno?

Sacrosanto, poi, ribadire l’obbligo di “consentire il libero e gratuito accesso e transito, 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno, per il raggiungimento della battigia antistante l’area di propria pertinenza”negli stabilimenti balneari ma questa presenza di passanti impone al concessionario di “disporre di una copertura assicurativa contro danni a terzi a garanzia delle condizioni di idoneità delle zone e strutture accessibili al pubblico”. Sarebbe utile sapere se la stessa copertura assicurativa è garantita anche dall’amministrazione locale per i frequentatori delle spiagge libere non solo d’inverno ma, soprattutto, in estate.