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Terracina social forum, elezioni nazionali, ecco le considerazioni su Fratelli d’Italia

29 gennaio 2018 | 18:49
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Terracina social forum, elezioni nazionali, ecco le considerazioni su Fratelli d’Italia

In vista delle elezioni del 4 marzo prossimi, il Forum sociale propone una lettura del partito di centro destra.

Terracina – “Nel nostro ultimo editoriale ci siamo soffermati sulle vicissitudini di alcuni degli schieramenti politici in lizza per le elezioni del 4 marzo prossimo. Ora ci concentriamo su un altro schieramento. Però dobbiamo prima scrivere l’antefatto”. Scrive il Terracina Social Forum in una nota.

Le vicende dal 2008 al 2011

Agosto 2008, – prosegue il forum sociale – scoppia la guerra tra la Russia e la Georgia. Berlusconi, all’epoca presidente del Consiglio, si schiera a favore di Putin. Subito a Washington decidono che il Cavaliere deve sloggiare da palazzo Chigi e si attivano immediatamente. George Soros apre prontamente due sedi in Italia della sua Open Society Foundation e partono finanziamenti a partiti, a politici, a movimenti, a quotidiani, a giornalisti.

“A settembre 2009 esce nelle edicole un nuovo quotidiano la cui missione, ancora più apertamente di Repubblica e del gruppo editoriale L’Espresso, è quella di contrastare Berlusconi e di sostenere il partito che maggiormente lo attacca in Parlamento, oltre al movimento che più lo incalza al di fuori delle istituzioni.

“Il movimento, poi, – continua la nota – nei consensi elettorali prenderà il posto del partito, grazie ad un puntata di Report che distruggerà il partito e farà ‘transitare’ tutti i voti al movimento. Da notare che a marzo 2013 George Soros riceverà il premio Tiziano Terzani da una giuria nella quale è presente anche una giornalista di Report.

“Nel 2010 l’allora presidente della Camera, Gianfranco Fini, ad un convegno sfida il Cavaliere agitando il ditino (‘Che fai, mi cacci?’) e poi fonda un nuovo partito, denominato Futuro e Libertà. Berlusconi resiste alle continue azioni di logoramento, ma è costretto a dimettersi a novembre 2011, dopo che le sue aziende subiscono pesantissimi attacchi speculativi in borsa.

Particolare, quest’ultimo, che dovrebbe far riflettere circa il suo attuale impegno in politica: essendo il Cavaliere ricattabile, potrebbe essere nuovamente cacciato da palazzo Chigi con gli attacchi speculativi”.

Il legame con l’Opus Dei

“In altre parole, – commenta il Terracina Social forum – Berlusconi è una carta bruciata. Ma in quel periodo avvengono altre cose.

“Invitiamo a questo punto i lettori a riflettere su un film che è uscito nelle sale cinematografiche nel 2015, ‘Suburra‘. Il film, ambientato nel 2011, durante gli ultimi mesi del governo Berlusconi, inizia con le strane crisi di coscienza dell’ex Papa, Joseph Ratzinger. In effetti un legame tra le dimissioni di Berlusconi e quelle di Benedetto XVI c’è, ed è fortissimo.

“Dopo il 2011, infatti, – continua il Forum – l’Opus Dei ha preso sberle a non finire: Ratzinger si è dimesso, Ettore Gotti Tedeschi non è più il governatore dello Ior, Berlusconi è stato cacciato da palazzo Chigi, alla guida della Protezione Civile non c’è più Bertolaso, Dell’Utri è finito in galera, Samuele Piccolo ha avuto anche lui problemi con la legge, ecc., ecc.

“Samuele Piccolo, chi era costui? Ne parla Claudio Cerasa nel suo libro ‘La presa di Roma’ (Bur editore): a nemmeno 27 anni, Piccolo, alle elezioni comunali romane del 2008, ottiene circa 12.000 preferenze, risultando il più votato in assoluto.

Da dove provengono quei voti? Cerasa nel suo libro è chiaro: dall’Opus Dei. Riguardo a Piccolo c’è un seguito nel 2010, in occasione delle elezioni regionali vinte da Renata Polverini. Ricordate che in quelle elezioni furono escluse le liste del Popolo delle Libertà relativamente al collegio della provincia di Roma? Perché?”

La fratellanza massonica

Qualcuno – spiega la nota – sostiene che il problema fosse proprio la candidatura di Samuele Piccolo, vicinissimo all’Opus Dei ed inviso ad altri ambienti, massonici, del centrodestra. E qui veniamo al partito che rappresenta, a partire dal nome, proprio quegli ambienti: Fratelli d’Italia. I latini dicevano “nomen omen”. Chissà com’è, quel nome ci ricorda la fratellanza massonica. D’altronde lo stesso Goffredo Mameli, autore dell’inno nazionale intitolato ‘Fratelli d’Italia’, era massone.

“All’interno di Fratelli d’Italia la figura chiave è La Russa padre, legato a Ligresti, dato che La Russa nonno era amico del secondo in quanto concittadini, essendo nati a Paternò. I legami con ambienti massonici risultano dalle intercettazioni telefoniche di indagini giudiziarie, come si può evincere da questi link: link 1 e link 2 .

“Si dice che gli ecclesiastici si scaglino con veemenza contro gli omosessuali per allontanare l’ombra del sospetto da loro stessi. E allora (stessissima logica), guardate questo video”.

Queste le parole di Giorgia Meloni nel video: “Sogniamo anche un’Italia nella quale la massoneria, che ormai è ovunque, conceda almeno la par condicio a chi non è massone, perché non ne possiamo più di essere discriminati per il fatto che non siamo massoni anche noi”.

“Apriamo una parentesi: – riprende il Terracina Social forum – la parola ‘ovunque’ è come la parola ‘tutti’. Se dico che ‘fanno tutti schifo’, vuol dire che faccio schifo anch’io. Idem se affermo che ‘la massoneria è ovunque’.

“La parolina ‘quasi’ in questi casi è l’ancora di salvezza. ‘Fanno quasi tutti schifo’ assume tutto un altro significato. Ma fa meno presa sulle menti semplici che hanno poco spirito critico. Non si crea l’effetto lemming, ben noto ai pifferai magici. Idem se si dicesse ‘La massoneria è quasi ovunque’. Chiusa la parentesi”.

“Maroni il leghista più ‘atlantista’ ”

“Quindi, – scrive il Forum sociale – riprendendo il discorso, l’Opus Dei esce distrutta dalle vicende relative al periodo 2011-2013, ma ora cerca di rialzare la testa. A conferma di tutto ciò, il più atlantista degli esponenti leghisti, Roberto Maroni, si è ritirato dall’agone politico, segno che anche la Lega è tornata su antiche posizioni, più bossiane.

“Perché riteniamo Maroni il leghista più ‘atlantista‘? L’abbiamo capito da un’intervista che l’ex governatore della Lombardia ha rilasciato nell’estate 2012 all’inserto Sette del Corriere della Sera. Di seguito il testo della parte finale di quell’intervista.

Domanda: ‘conosce i confini dell’Ucraina?’
Risposta: “Polonia, Russia, Ungheria…”.
D. “Monti è appena stato lì per sostenere gli Azzurri (alla finale degli Europei di calcio – nota nostra)”.
R. “Non doveva andarci. Ma una volta lì, durante la premiazione avrebbe dovuto osare”.
D. “E cioè?”
R. “Si sarebbe dovuto togliere la giacca e avrebbe dovuto mostrare una maglietta con su scritto ‘Tymoshenko libera‘. Io lo avrei fatto”.

“Da notare – specifica il Terracina social forum – che Maroni si esprime in questo modo a luglio 2012, un anno e mezzo prima di piazza Maidan, ma evidentemente già sapeva, grazie alla palla di vetro, anzi, al Palantìr.

Con il recente ritorno della Lega sulle posizioni dell’Opus Dei, Maroni non ha potuto far altro che farsi da parte. Un po’ come ha fatto anche Flavio Tosi, l’ex sindaco di Verona, che si è fatto un partito per fatti suoi dopo che la Lega è finita nelle mani di Maroni”.

Il ritorno dell’Opus Dei

Dal libro ‘Opus Dei segreta‘ (Bur editore) di Ferruccio Pinotti (pag. 11, nota a piè di pagina n. 14):

Verona, soprannominata la ‘Pamplona d’Italia’ per il grande potere detenuto dall’Opus Dei è una ‘capitale’ della finanza cattolica. A Verona hanno sede il gruppo Banca popolare di Verona e Novara, la fondazione Cariverona, azionista chiave del colosso Unicredit. Sempre a Verona ha sede la Cattolicaassicurazioni, un altro gigante della ‘finanza bianca’ ”.

“L’Opus Dei, quindi, – conclude la nota – sta rialzando la testa, ponendosi come asse portante dello schieramento di centrodestra. Fino a quando resterà in piedi quella coalizione? Fino a quando resisteranno i Fratelli?

In tutto ciò, comunque, un punto fermo c’è e lo ribadiamo: Berlusconi è ricattabile e potrebbe essere nuovamente cacciato da palazzo Chigi con gli attacchi speculativi. Non è pertanto il Cavaliere la soluzione per i problemi del paese”.

(Il Faro on line)