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Ugl di Latina, caso della ex Goodyear di Cisterna, ‘le famiglie dei deceduti aspettano giustizia’

2 febbraio 2018 | 18:44
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Ugl di Latina, caso della ex Goodyear di Cisterna, ‘le famiglie dei deceduti aspettano giustizia’

Il segretario Ugl Giaccherini torna a chiedere chiarezza sulla ex Goodyear, fuggita via dopo la morte di quasi 250 operai.

Latina – Il sindacato Ugl (Unione generale del lavoro) di Latina lancia un nuovo appello di chiarezza in merito al caso della ex Goodyear di Cisterna, l’azienda adibita alla produzione di pneumatici accusata della morte di quasi 250 dipendenti.

“Non ci sono soltanto delocalizzazioni per motivi fiscali o per la mancanza di infrastrutture sul territorio della provincia di Latina, – scrive l’Ugl Latina – c’è anche quella dolorosa della Goodyear di Cisterna, fuggita via a causa della morte di quasi 250 dipendenti deceduti per tumori causati dalle respirazione di sostanze altamente pericolose e cancerogene, quelle utilizzate per la produzione di pneumatici.

“Una triste pagina del lavoro per il quale è in corso un processo bis a carico dei responsabili dell’azienda accusati, a vario titolo, di non aver utilizzato tutte le misure necessarie per salvaguardare la salute dei propri dipendenti. Una vicenda che il segretario generale dell’Ugl Latina, Giuseppe Giaccherini ha voluto ricordare alla platea del congresso regionale dello scorso 31 Gennaio che si è tenuto a Roma”.

Le parole del segretario Giaccherini

“Come Ugl – sottolinea nel suo intervento Giaccherini – abbiamo sempre denunciato cosa stesse accadendo all’interno dello stabilimento, la Goodyear è fuggita dal territorio pontino non certo per motivi economici, una ferita ancora aperta per Cisterna che nel 2009 ha eretto un monumento ai caduti sul lavoro, e per l’intera provincia che non si rimarginerà mai”.

Nonostante quanto accaduto si sta facendo davvero poco per bonificare l’area dello stabilimento.

“La bonifica non è mai stata terminata, – spiega il Segretario generale Ugl Latina – e ad oggi, nonostante le varie ispezioni della Asl c’è un gregge di pecore che pascola all’interno del sito. Il pastore più volte è stato mandato via, ma mai in modo definitivo. Intanto con il latte, per forza di cose avvelenato, continua a produrre formaggi che purtroppo arrivano sulle tavole degli ignari acquirenti, avvelenando inconsapevolmente le loro famiglie”. L’Ugl aspetta che si faccia finalmente luce sulla vicenda.

“Aspettiamo con ansia noi – conclude Giaccherini – che il processo emetta una sentenza perché le famiglie delle persone decedute per lavoro vogliono che sia fatta giustizia. Non smetteremo mai di ringraziare Agostino Campagna che ha avuto il coraggio di manifestare, in solitudine, richiamando l’attenzione delle autorità istituzionali e quelle preposte al controllo all’interno delle fabbriche”.

(Il Faro on line)