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La vera storia di Saltafiume, mascotte del Carnevale di Fiumicino

3 febbraio 2018 | 14:10
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La vera storia di Saltafiume, mascotte del Carnevale di Fiumicino

10 anni fa l’idea della Pro Loco, oggi una realtà consolidata.

Fiumicino – Salta da una sponda all’altra dei tanti canali di Fiumicino e cerca di attraversare il Tevere senza incappare negli ingorghi del traffico cittadino. Chi è? La risposta è facile: è “Saltafiume”, l’allegra mascotte del Carnevale e Mare di Fiumicino.

Sulla testa un cappello a foggia del vecchio Faro, simbolo della città e come vestito una tuta con maniche lunghe e pantaloni con risvolti, il personaggio ideato da Brunella Nonnato ha vinto nel 2010 il bando espressamente lanciato dalla Pro Loco ed è stato selezionato da una commissione interna tra i tantissimi elaborati presentati per la gara.

Questa simpatica maschera, di cui – è doveroso ricordarlo – la Pro Loco di Fiumicino detiene tutti i diritti, raccoglie in se’ tutti gli elementi più tipici del nostro territorio: una lunga striscia ondulata di color azzurro percorre verticalmente il lato destro del suo vestito a rappresentare il  fiume, i tratti di un antica torre medievale, in colore rosso, sono rappresentati sull’altro lato, insieme ad una grande spiga di colore giallo, retaggio delle antiche origini e della tradizione contadina del Comune.

Dalle spalle di Saltafiume pende un mantello con profilo tondeggiante realizzato in corda a forma di rete da pesca, con un pesce di colore azzurro altro elemento tipico della realtà locale. Il volto è clownesco, mascherato di bianco con ampie sopracciglia e un espressione sorridente.

Il copricapo è tenuto legato da un nastro tricolore, ma tutti gli altri colori della maschera, da quelli della torre a quelli della spiga, dagli stivaletti ai calzini riprendono le tonalità dello stemma della città di Fiumicino.

E il suo carattere? L’autrice della mascotte non ha lasciato dubbi in proposito. Saltafiume è gioioso, ma anche furbo, esaltella da una riva all’altra del Tevere ricordandoci una necessità antica – ma anche tanto attuale – per un popolo che vive sulle sponde di un fiume: quella di poterlo attraversare in maniera comoda e veloce!