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Il Procuratore generale di Cassazione sul caso Spada, ‘è mafia, resti in carcere’

8 febbraio 2018 | 15:09
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Il Procuratore generale di Cassazione sul caso Spada, ‘è mafia, resti in carcere’

Spada colpì con una testata il giornalista Daniele Piervincenzi rivolgendo atti di violenza anche verso il filmaker Edoardo Anselmi

Ostia  – Il Pg della Cassazione Luigi Orsi ha chiesto la conferma della custodia in carcere per lesioni e violenza privata aggravate dal metodo mafioso nei confronti di Roberto Spada arrestato lo scorso 9 novembre per l’aggressione alla troupe del programma Rai ‘Nemo’.

Spada colpì con una testata il giornalista Daniele Piervincenzi rivolgendo atti di violenza anche verso il filmaker Edoardo Anselmi. E’ detenuto nel carcere di Tolmezzo. Tra stasera e domani si saprà se la Cassazione confermerà o meno l’ordinanza del Riesame di Roma dello scorso 22 novembre.

LA VICENDA

Due inviati di Nemo Nessuno Escluso, il giornalista Daniele Piervincenzi e il film maker Edoardo Anselmi, furono stati violentemente aggrediti a Ostia da Roberto Spada, membro della famiglia Spada, nota alle cronache per diverse inchieste giudiziarie, e da un suo sodale. I giornalisti erano della troupe del programma Memo, di Rai2, e dovevano realizzare un servizio sul voto nel municipio di Ostia. Piervincenzi ebbe il setto nasale rotto e una prognosi di 30 giorni.

La nota della Rai

“Per realizzare un servizio sul voto nel municipio di Ostia – spiegò in una nota la Rai, che diffuse anche il video dell’aggressione – Piervincenzi è andato davanti alla palestra gestita da Roberto Spada per chiedergli un commento sul suo sostegno a Casapound, adesione dichiarata sul suo profilo Facebook qualche giorno prima delle elezioni.

Dopo aver risposto a diverse domande, improvvisamente Spada ha dato una violentissima testata a Piervincenzi e l’ha rincorso, picchiandolo con un bastone. Poi, insieme a un’altra persona, si è diretto verso il film maker, sferrando calci e pugni”.

Roberto Spada, perdonatemi, ma volevano entrare per forza

“Perdonatemi… Io comprendo e rispetto il lavoro di tutti… dopo un’ora e mezza di continuo “non voglio rilasciare nessuna intervista”….entrava a forza in una associazione per soli soci… disturbando una sessione e spaventando mio figlio…. voi che avreste fatto??? Negli ultimi 10 giorni sono venuti almeno 30 giornalisti a scoglionare…. la pazienza ha un limite”. Così Roberto Spada, subito dopo l’ aggressione alla troupe Rai, ricostruiva su Facebook quanto accaduto.