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‘I Martedì della Natura’ a Roma, Antimo Palumbo mostra il Grand Tour in Italia con gli occhi di un botanico

16 febbraio 2018 | 11:41
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‘I Martedì della Natura’ a Roma, Antimo Palumbo mostra il Grand Tour in Italia con gli occhi di un botanico

Apre il 20 febbraio il ciclo di incontri proposto dal CUFAA e dedicato alla figura di J.E.Smith.

Roma- Per il ciclo di incontri dei “Martedì della Natura” proposto dal CUFAA (Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari) Il 20 febbraio alle ore 18.00 si terrà l’incontro dedicato a James Edward Smith, dal titolo “Il Grand Tour in Italia visto con gli occhi di un botanico”, aperto al pubblico della Capitale presso il Punto Informativo di Via Antonio Salandra 44.

Antimo Palumbo, relatore e “storico degli alberi” come ama definirsi, tanto da essere curatore del sito “ADEA Amici Degli Alberi” e del concorso WEB “Eleggi l’albero dell’anno” in occasione dell’evento affabulerà sui suoi argomenti preferiti, con incursioni storico – naturalistiche nell’epoca del Grand Tour.

Chi era Smith e cos’era il Grand Tour

James Edward Smith è stato un botanico inglese vissuto a cavallo tra la metà del 1700 e gli anni ’30 del secolo successivo.

Amante delle scienze naturali, nonostante i suoi studi di medicina, si occupò per tutta la vita di particolarità botaniche ed entomologiche, salvaguardando e raccogliendo egli stesso collezioni di esemplari rari e scritti di vario genere.

Poco meno che trentenne, subì il fascino della moda del tempo, ovvero del viaggio d’istruzione, ritenuto allora indispensabile per la formazione di giovani ambiziosi appartenenti a diverse classi sociali.

La corrente, conosciuta come “Grand Touraveva come mete preferite l’Italia, paese ricco di fascino e spunti culturali, ma, ad essere scelta soprattutto dagli aristocratici, era Roma che attirava gli stranieri come nessun’altra città.

E’ certo che J.E.Smith anche durante le sue peregrinazioni in Italia, raccolse qua e là ispirazione per il suo incessante spirito ricercatore e scientifico, ed è probabile che i risultati abbiano composto le numerose opere di botanica edite, oppure gli appunti lasciati in eredità alla moglie.