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Dirigente di Forza Nuova legato e picchiato, Fiore ‘campagna d’odio comunista’

21 febbraio 2018 | 12:02
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Dirigente di Forza Nuova legato e picchiato, Fiore ‘campagna d’odio comunista’

Massimo Ursino di Forza Nuova è stato accerchiato e pestato a Palermo, riportando ematomi e fratture.

Palermo – Tra le sei e le dieci persone hanno accerchiato, immobilizzato – legandolo alle mani e ai piedi con nastro adesivo- e picchiato selvaggiamente in pieno centro Massimo Ursino, responsabile provinciale di Forza Nuova.

In quel momento, in via Dante a Palermo erano le 19 e tutti intorno ai marciapiedi e i negozi hanno potuto assistere alla terribile scena del dirigente pestato a sangue. E’ stato addirittura girato un video della scena, da una complice del branco, composto per lo più da uomini vestiti completamente di nero e col volto coperto.

Massimo Ursino, la vittima, ha riportato ematomi in tutto il corpo e una frattura al naso. I medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico gli hanno diagnosticato una prognosi di venti giorni.

La Digos indaga sugli gli autori del raid che è stato ripreso con un telefonino dalla ragazza componente del gruppo degli aggressori. Nel video, pubblicato su Youtube, si sente lei che cerca di tranquillizzare i passanti: “Tranquilli, è solo una scherzo…”.

Il raid è stato rivendicato

Dopo l’accaduto è stato inviato un agghiacciante comunicato inviato via mail a diversi organi di informazione locale:”A pochi giorni dall’arrivo in città di Roberto Fiore, atteso in città per un comizio in conclusione della campagna elettorale – si legge – Massimo Ursino, uomo di spicco e dirigente nazionale del partito Forza Nuova, è stato colpito in modo esemplare mentre passeggiava per le vie del centro. E’ stato bloccato, immobilizzato e legato con del nastro adesivo, poi lasciato a terra senza possibilita’ di fuggire”.

“Chi afferma che esista una ‘minaccia fascista’, a Palermo come in tutta la Sicilia – prosegue la nota – dovrà ricredersi: questi uomini di poco conto appartenenti a formazioni neofasciste, che fanno di razzismo e discriminazioni il loro manifesto politico nonché la costruzione della loro identità forte e battagliera, si sgretolano in men che non si dica sotto i colpi ben assestati dell’antifascismo.

Infatti – prosegue la mail – non sono in grado di difendere sè stessi, figuriamoci di attuare il loro programma politico. I fatti avvenuti oggi sono la dimostrazione del fatto che sul territorio palermitano esiste chi ripudia il fascismo e non ha timore di lottare per bloccarlo e schiacciarlo, a partire da questi protagonisti del forzanovismo, guerrieri a parole, violenti nelle immagini che evocano forse, ma incapaci di proteggere la propria incolumità e di conquistare qualsiasi forma di potere politico. Palermo è antifascista, nelle pratiche e nella quotidianità di chi la vive. A Palermo non c’è spazio per il fascismo“.

La violenza che generò altra violenza

Anche Ursino si rese protagonista di un episodio risalente al 2006, a seguito di una rapina con pestaggio ai danni di due dei tanti immigrati del Bangladesh che affollano le vie del centro di Palermo, proprio davanti la cornice del teatro Massimo.

Quella volta, con l’aiuto di due complici di Forza Nuova armati di spranghe, furono loro a pestare a sangue gli immigrati e Ursino venne condannato a due anni e mezzo di carcere. E non si trattò di un caso isolato.

Un anno prima, nel giugno 2005 picchiò con altri due complici un nigeriano e un giovane siracusano in via dei Candelai, sempre nelle vicinanze del Massimo. Allora, i tre vennero rinviati a giudizio per lesioni aggravate a sfondo razziale.

E ancora, nel 2008, Ursino partecipò alla consegna dei pacchi contenenti una bambola sporca di sangue e interiora di animali alle varie redazioni di giornale per protestare sulla legge 194.

Solidarietà da Roberto Fiore

“Dirigente di Forza Nuova massacrato in dieci contro uno a Palermo. Il gruppo di Espresso e La Repubblica ha seminato odio fino al punto di risvegliare la violenza comunista in stile Brigate Rosse. Questo sabato sarò a Palermo, violenza e poteri non metteranno a tacere Forza Nuova”. Così si è espresso il segretario di Forza Nuova, Roberto Fiore, all’interno di un tweet pubblicato sul suo profilo.

Dirigente di @ForzaNuova massacrato in 10 contro 1 a #Palermo. Il Gruppo #Espresso@LaRepubblica_it ha seminato odio fino al punto da risvegliare la violenza #comunista in stile BR. Questo sabato sarò a Palermo, violenza e poteri forti non metteranno a tacere @VotaIAIpic.twitter.com/Wj9UnihFHt

— Roberto Fiore (@RobertoFioreFN) 20 febbraio 2018


Il segretario non le manda a dire: punge le testate giornalistiche di Espresso e La Repubblica e parla di odio e violenza comunista, puntando direttamente il dito contro quelli che reputa mandanti e responsabili del fattaccio. (Fonte ANSA)