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‘M’illumino di meno’ a Gaeta, luci spente per uno stile di vita ecosostenibile

21 febbraio 2018 | 06:00
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‘M’illumino di meno’ a Gaeta, luci spente per uno stile di vita ecosostenibile

Il comune risponde all’appello della campagna di sensibilizzazione “M’illumino di Meno”, giunta alla sua XIV edizione.

Gaeta – Anche quest’anno l’amministrazione comunale di Gaeta risponde all’appello dell’importante campagna di sensibilizzazione “M’illumino di Meno”, giunta alla sua XIV edizione, promossa dalla trasmissione radiofonica “Caterpillar” di Radio 2.

Il progetto coinvolge comuni, associazioni, scuole, aziende e abitazioni private di tutta Italia, con l’obiettivo di creare un “silenzio energetico”, per fare spazio, dove possibile, ad un’accensione virtuosa, a base di fonti rinnovabili, per promuovere il messaggio fondamentale della razionalizzazione dei consumi.

Luci spente per il comune di Gaeta

La partecipazione del comune di Gaeta si concretizza con lo spegnimento dalle 19.00 del 23 febbraio 2017 fino alla mattina successiva, delle luci del Palazzo comunale, della Torre civica, del campanile, della porta Carlo III e della Cattedrale.

Inoltre l’amministrazione comunale promuove l’attività di informazione via web, sull’importanza del risparmio energetico, sull’uso delle energie alternative, e sulla necessità di diffondere le cosiddette buone maniere ecosostenibili, sinteticamente elencate nel seguente decalogo.

Ecco “il decalogo delle buone maniere“:

Un impegno globale ed essenziale

Dal sindaco Cosmo Mitrano l’invito rivolto a tutti i cittadini non solo a partecipare all’iniziativa M’illumino di meno venerdì 23 febbraio, ma anche ad adottare ogni giorno comportamenti ‘ecosostenibili’.

“Favorire azioni responsabili – spiega il Primo Cittadino – per diminuire gli sprechi di energia e ridurre al minimo i consumi elettrici, promuovere buone pratiche di produzione di energia pulita, incentivare la mobilità sostenibile e la riduzione dei rifiuti, condividere le buone abitudini significa gestire meglio l’economia domestica a vantaggio del bilancio familiare, e nello stesso tempo avere a cuore l’ambiente, contribuendo alla lotta contro l’inquinamento, e alla realizzazione di una migliore qualità della vita cittadina”.

Dal 2005, ogni anno, una trasmissione di Radio2, Caterpillar, chiede ai suoi ascoltatori di spegnere tutte le luci che non sono proprio indispensabili in un pomeriggio di febbraio. Si festeggia il compleanno del Protocollo di Kyoto, il tentativo dell’umanità di salvare la Terra dalla distruzione indotta dai cambiamenti climatici.

Un’iniziativa simbolica e concreta – spegnere le luci e testimoniare il proprio interesse al futuro dell’umanità – che è diventata subito molto partecipata: si spengono sempre le piazze italiane, i monumenti (la Torre di Pisa, il Colosseo, l’Arena di Verona), i palazzi simbolo dell’Italia (Quirinale, Senato e Camera) e tante case dei cittadini. Si sono spenti per M’illumino di Meno la Torre Eiffel, il Foreign Office e la Ruota del Prater di Vienna. In decine di musei si organizzano visite guidate a bassa luminosità, nelle scuole si discute di efficienza energetica, in tanti ristoranti si cena a lume di candela, in piazza si fa osservazione astronomica approfittando della riduzione dell’inquinamento luminoso.

Dall’inizio di M’illumino di Meno, in 14 anni, il mondo è cambiato. L’efficienza energetica è diventata un tema economico rilevante e le lampadine ad incandescenza che Caterpillar invitava a cambiare con quelle a risparmio energetico, adesso, semplicemente, non esistono più.  Tanti italiani hanno sul tetto di casa i pannelli fotovoltaici e tutti i governi del mondo hanno fatto altri accordi, a Parigi nel 2015, per ridurre i danni dei cambiamenti climatici. Tutti meno uno.

M’illumino di Meno è diventata anche la festa degli stili di vita sostenibili, quelli che fanno stare bene senza consumare il pianeta. C’è mancato poco che diventasse legge dello Stato: due proposte, alla Camera e al Senato, hanno chiesto l’istituzione della Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili.

(Il Faro on line)