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PyeongChang 2018, Sofia Goggia campionessa olimpica in discesa libera, ‘La gara della maturità, la vittoria era mia’

21 febbraio 2018 | 12:50
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PyeongChang 2018, Sofia Goggia campionessa olimpica in discesa libera, ‘La gara della maturità, la vittoria era mia’
PyeongChang 2018, Sofia Goggia campionessa olimpica in discesa libera, ‘La gara della maturità, la vittoria era mia’
PyeongChang 2018, Sofia Goggia campionessa olimpica in discesa libera, ‘La gara della maturità, la vittoria era mia’

Splendida emozione nella notte italiana. Prima azzurra della storia a portarsi a casa l’oro in specialità. Nona medaglia ai Giochi di Corea. Felicissima sul podio.

Il Faro on line – Fantastica Sofia Goggia! La “Fiamma Gialla” bergamasca è la nuova campionessa olimpica di discesa libera.

Dopo aver primeggiato un anno fa nelle gare preolimpiche di Coppa del Mondo, quando vinse a distanza di 24 ore discesa e supergigante, la nostra portacolori ha confermato tutta la sua forza e il suo splendido feeling con la pista di Jeongseon dominando la prova regina dello sci alpino con una performance strepitosa che gli è valsa la medaglia d’oro, la nona per l’Italia a PyeongChang2018.

Scattata al via con il pettorale numero 5, la Goggia ha affrontato l’insidioso pendio coreano interpretando al meglio i movimenti del terreno e disegnando, sempre in spinta, traiettorie perfette, inavvicinabili per tutte le altre. Tutti attendevano la sfida fra la nostra Sofia e la statunitense Lindsey Vonn ed invece, fra le due primedonne della velocità, si è inserita la norvegese Ragnhild Mowinckel che, dopo l’argento nello slalom gigante, conquista anche quello della discesa libera concludendo a 9 centesimi dalla Goggia.

Medaglia di bronzo (+0”47) per la Vonn che, non appena oltrepassata la linea d’arrivo, ha subito indicato con il dito l’amicarivale Goggia quasi a voler dire: “La migliore sei stata tu!”. Ed in effetti così è stato, Sofia Goggia è stata la migliore di tutte e la differenza, dopo una prima parte di tracciato sciata sui livelli delle avversarie, l’ha fatta nel settore centrale e nel lungo raccordo finale dove ha letteralmente inserito il turbo portando l’Italia femminile dello sci nella storia. Quella conquistata dalla Goggia è infatti la prima medaglia d’oro femminile azzurra in discesa libera da quando, nel 1948, questa specialità dello sci alpino è stata introdotta alle Olimpiadi.

Sofia Goggia è stata l’unica delle quattro azzurre in gara a Jeongseon a tagliare il traguardo. Nadia Fanchini, Federica Brignone e Nicol Delago sono tutte uscite nella parte alta della pista. Nadia e Federica sono cadute (senza conseguenze fisiche) mentre Nicol ha sbagliato la linea su un salto finendo fuori dal tracciato.

Le dichiarazioni di Sofia Goggia:”Mi sono allenata per tutta l’estate e anche se negli ultimi giorni non sono riuscita a fare quello che avrei dovuto, l’importante è quello che vuoi al cancelletto e il risultato che vuoi ottenere. Sapevo che avrei potuto farcela. Ho fatto riscaldamento di gigante e mi sono detta: “Dai che è la tua giornata”. “Poi è chiaro che al traguardo ci devi arrivare. Sono contentissima, anche se ancora non mi sono resa conto di avere la medaglia d’oro. E’ stata la discesa della maturità. Quello che mi aiuta in discesa è fidarsi dei propri piedi, e io ho avuto questa sensazione da metà in poi – e riflettendo, continua – quella bambina che sciava a Foppolo e che sognava di diventare una campionessa olimpica ha realizzato il suo sogno. Ma non cambia nulla, chi mi vuole bene, mi vorrà bene lo stesso. Mi fa molto piacere essere la prima italiana a vincere la medaglia d’oro olimpica in discesa, ma siamo una squadra che sta riscrivendo la storia: Brignone, la tripletta di Aspen”. Concludendo, aggiunge: “Avevo talmente tanta concentrazione su quello che dovevo fare e che ho fatto, e ancora adesso che tutto è finito non riesco a rendermi conto realmente di quello che è successo. Il mio livello di attenzione è ancora troppo alto. Lindsey Vonn è sicuramente partita per vincere, ma io volevo fare lo stesso. A Garmisch l’avevo detto: “Korea, Korea”. E questa volta la vittoria è mia”.