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Corridoi Umanitari, arrivati al Leonardo Da Vinci 114 profughi

28 febbraio 2018 | 16:30
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Corridoi Umanitari, arrivati al Leonardo Da Vinci 114 profughi

E’ il secondo arrivo organizzato dalla Cei con S.Egidio.

Fiumicino – Dopo le prime 25 persone giunte lo scorso 30 novembre, ieri mattina, all’aeroporto di Fiumicino, sono arrivati 114 profughi originari di diversi Paesi del Corno d’Africa, nell’ambito del Protocollo di intesa con lo Stato italiano, siglato dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Cei, che agisce attraverso Caritas Italiana e Fondazione Migrantes.

Poco dopo lo sbarco dal volo di linea della compagnia Ethopian da Addis Abeba, atterrato alle 4.55, per i profughi sono cominciate le procedure di identificazione. Sono stati accolti da Oliviero Forti, responsabile dell’Ufficio Immigrazione di Caritas Italiana, e Daniela Pompei, responsabile della Comunità di Sant’Egidio per i servizi agli immigrati, rifugiati e Rom.

Il Protocollo, finanziato con fondi Cei 8xmille, prevede il trasferimento dall’Etiopia di 500 profughi in due anni. L’accoglienza prevede l’intervento di parrocchie, famiglie e istituti religiosi e l’utilizzo di appartamenti privati, con il supporto di famiglie tutor italiane che si occuperanno di accompagnare il percorso di integrazione sociale e lavorativa di ognuno sul territorio garantendo servizi, corsi di lingua italiana, cure mediche adeguate.

47 i bimbi arrivati all’aeroporto,’Viva l’Italia!’

“Viva l’Italia!”: è il coro che, sventolando bandierine tricolori e con in mano palloncini colorati, hanno scandito, all’accoglienza all’aeroporto di Fiumicino, larga parte dei 47 bambini originari di Paesi del Corno d’Africa che fanno parte del gruppo di 113 profughi arrivati questa mattina, dall’Etiopia, grazie ai Corridoi Umanitari.

Tra sorrisi ed abbracci, con diversi bimbi stanchi e provati dal viaggio in aereo di circa 8 ore ed altre di attesa nello scalo, sono stati accolti dal Segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, dal presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, e dal viceministro degli Esteri, Mario Giro, e dal Prefetto Gerarda Pantalone.

Del gruppo (la più piccola, di etnia Nuer, è una bimba di 6 mesi originaria di una famiglia della Regione del Gambella, dell’Etiopia occidentale) ne fanno parte 61 eritrei ma anche due famiglie sud-sudanesi ed alcuni somali. Con loro è giunta l’attivista Alganesh Fessaha, italo eritrea, dell’Ong Ghandi, che si è mobilitata per l’arrivo dei profughi in Italia.

I profughi, che arrivano dai campi come quello di Mai Ayni, nel nord Etiopia, saranno poi trasferiti alle 18 Caritas diocesane che li accoglieranno; famiglie e singoli andranno, tra l’altro, a Foligno, Sorrento, Tortona, Aversa, Biella, Agrigento e Firenze.