Tragedia a Cisterna Latina, l’ultimo saluto ad Alessia e Martina

9 marzo 2018 | 18:29
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Tragedia a Cisterna Latina, l’ultimo saluto ad Alessia e Martina
Tragedia a Cisterna Latina, l’ultimo saluto ad Alessia e Martina
Tragedia a Cisterna Latina, l’ultimo saluto ad Alessia e Martina
Tragedia a Cisterna Latina, l’ultimo saluto ad Alessia e Martina
Tragedia a Cisterna Latina, l’ultimo saluto ad Alessia e Martina
Tragedia a Cisterna Latina, l’ultimo saluto ad Alessia e Martina

I funerali di Alessia e Martina si sono tenuti alla chiesa di San Valentino.

Latina – Rabbia e commozione per l’ultimo saluto ad Alessia e Martina, le due bambine di 8 e 14 anni uccise dal padre, il carabiniere Luigi Capasso, che si è poi suicidato. Un lungo applauso ha accolto le due bare bianche all’uscita della chiesa di San Valentino, a Cisterna di Latina.

Assente la madre, Antonietta Gargiulo, che ha pregato in ospedale durante i funerali, nell’ospedale in cui si trova ricoverata. La donne è l’unica sopravvissuta alla strage compiuta dal marito, e solo ieri ha saputo che le sue bambine non ci sono più.

“Preghiamo anche il padre – ha detto don Livio Fabiani, provocando qualche contestazione tra i presenti – perchè la famiglia ha perdonato”.

L’omelia di don Fabiani

“Sono circa 50 anni che sono sacerdote – ha proseguito il Parroco – ed ho celebrato tanti funerali: funerali di persone suicide o uccise, di persone morte tranquillamente sul loro letto o tragicamente in incidenti vari, persone morte dopo una lunga malattia o morte all’improvviso senza che nessuno se ne accorgesse, giovani e anziani.

“Qualcuno potrebbe pensare che ormai sono abituato alla morte. No. Non sono abituato! Quando vedo una bara bianca un senso di ribellione mi assale e tanti ‘perché?’ affollano la mia testa. Perché? Mi chiedo e so che questo succede anche a voi, fratelli miei. Ma sappiamo tutti che umanamente parlando, non esistono risposte: allora ce la prendiamo tante volte con Dio, invochiamo la fatalità, parliamo di cattiveria umana, parliamo del caso. Ma restiamo sempre insoddisfatti e questo ‘perché’ continua a perseguitarci. Dove trovare la risposta? La risposta c’è e la troviamo in questo luogo!”

In cielo tanti palloncini rosa e bianchi, le amiche delle due sfortunate bambine hanno sorretto uno striscione con la scritta “Solo che non doveva andare così, solo che ora siamo tutti un po’ più soli qui”, brano di una canzone di Eros Ramazzotti. Dopo la cerimonia un corteo funebre ha accompagnato le due bare bianche al cimitero cittadino.

“Perché – ha aggiunto don Fabiani – abbiamo portato Alessia e Martina qui? Non potevamo portarle in uno stadio dove ci saremo entrati tutti? O non potevamo portarle in un ‘palazzetto‘ dove saremo stati anche al coperto in caso di pioggia?

No… le abbiamo portate qui in Chiesa perché questo luogo è stato molto famigliare per Alessia e Martina. Qui hanno pregato insieme alla comunità parrocchiale, qui hanno cominciato a muovere i primi passi sulla via della fede, e per Alessia nell’impegno cristiano nell’Acr, Azione Cattolica Ragazzi. È perciò in questo luogo – ha concluso il Parroco – che possiamo trovare la risposta che cerchiamo”.

(Il Faro on line)