Lutto nella scienza

Addio a Stephen Hawking, tra i fisici teorici più illustri della nostra epoca

14 marzo 2018 | 12:24
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Addio a Stephen Hawking, tra i fisici teorici più illustri della nostra epoca

“Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare. Guardate le stelle invece dei vostri piedi“.

Un grande uomo, un grande fisico. Il mondo saluta e piange Stephen Hawking, uno tra i fisici teorici più illustri della nostra epoca. Lo scienziato si è spento all’età di 76 anni.

Autore di importantissime ricerche e fondamentali teorie sull’origine dell’universo e sulla termodinamica dei buchi neri, nonché di numerosi libri di divulgazione scientifica, Hawking soffriva di una grave patologia, la S.L.A. (Sclerosi Laterale Amiotrofica), diagnosticata all’ età di 21 anni, e per la quale i medici avevano pronosticato non più di due anni di vita.

Per i successivi 55 anni, invece, Hawking è riuscito, grazie alla sua grande forza d’animo ed alla passione per la scienza, a dare ancora un essenziale contributo alla ricerca ed alla divulgazione scientifica.
Nel suo libro “Dal Big Bang ai buchi neri: breve storia del tempo.” Hawking riportava un semplice concetto, di fondamentale importanza: una riflessione (che è al contempo un invito) su quanti desiderino coltivare un animo volto alla curiosità ed alla ricerca…

“Noi viviamo la nostra vita quotidiana senza comprendere quasi nulla del mondo. Ci diamo poco pensiero del meccanismo che genera la luce del Sole, dalla quale dipende la vita, della gravità che ci lega a una Terra che ci proietterebbe altrimenti nello spazio in conseguenza del suo moto di rotazione, o degli atomi da cui siamo composti e dalla cui stabilità fondamentalmente dipendiamo. Se trascuriamo i bambini (i quali non sanno abbastanza per formulare le domande importanti), ben pochi di noi spendono molto tempo a chiedersi perché la natura sia così com’è; da dove sia venuto il cosmo, o se esista da sempre; se un giorno il tempo comincerà a scorrere all’indietro e gli effetti precederanno le cause; o se ci siano limiti ultimi a ciò che gli esseri umani possono conoscere.”

E’ un brano che contiene molto del pensiero che possiamo immaginare sia stato cardine nella vita di Hawking; un pensiero che si può collocare alla base di un ragionamento filosofico oltre che scientifico, un diverso modo di approcciarsi alla vita, all’esistenza; un invito a coltivare il vitalismo che ci caratterizza, valorizzando la nostra facoltà di pensiero, interrogandoci su ogni piccolo dubbio che può affiorare nella nostra mente.
E’ un invito di fondamentale importanza per un corretto approccio alla ricerca scientifica, a cuore a tutti coloro che, proprio come Hawking, amano la scienza proprio a partire dalla sua dimensione originaria e più semplice: l’ “ingenuo” interrogarsi su ciò che ci circonda e sulle sue remote origini