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Cronaca Locale
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Ostia, partita la demolizione dei chioschi sulle spiagge libere

22 marzo 2018 | 10:13
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Partita dall’ex Amanusa, in lungomare Vespucci, la demolizione di tutti i chioschi sulle spiagge libere. Lo scenario che si prospetta per l’estate prossima

Ostia – Sono iniziate dall’ex arenile pubblico “Amanusa” di lungomare Amerigo Vespucci, le demolizioni dei chioschi sulle spiagge libere di Ostia. Un provvedimento che priverà definitivamente dei servizi di ristorazione gli arenili pubblici a libera fruizione.

Gli operai hanno avviato da ieri, mercoledì 21 marzo, la rimozione delle strutture in legno presenti sulle spiagge libere di Ostia. Gli addetti di una società che commercia in legnami stanno smontando assi e travi che costituivano il punto ristoro e la passerella di accesso alla riva nell’ex “Amanusa” di lungomare Amerigo Vespucci 9. Si completa in questo modo l’opera di rimozione dei manufatti di quella spiaggia libera già avviata a luglio 2017 quando vennero smontati gli spogliatoi, docce e bagni in legno perché pericolanti. La struttura, antistante al Campeggio Internazionale e quindi biglietto da visita per i turisti ospiti, era diventata ricettacolo di sbandati e senza fissa dimora.

Come preannunciato da fonti interne al X Municipio, dopo l’ex Amanusa la demolizione toccherà agli altri chioschi delle spiagge libere di Ostia: la Spiaggetta, la Cajenne, Faber Beach, Social beach, Punta Ovest, Marisol e Happy Surf. I gestori del Blanco hanno provveduto da soli già da diversi mesi. Non è chiaro se il X Municipio procederà anche alla rimozione delle imponenti strutture presenti anche all’Oda, Opera Diocesiana di piazzale Amerigo Vespucci, arenile per il quale è stata restituita la concessione.

Operai e mezzi al lavoro per la rimozione del chiosco sulla spiaggia libera ex Amanusa di Ostia

Operai e mezzi al lavoro per la rimozione del chiosco sulla spiaggia libera ex Amanusa di Ostia

Secondo l’amministrazione del Movimento 5 Stelle, che non si è espressa ufficialmente sull’iniziativa, la demolizione dei chioschi si rende necessaria perché si tratterebbe di strutture abusive, costruite senza titolo dalle precedenti amministrazioni. E non si possono concedere altri servizi sulle spiagge libere per effetto di uno specifico pronunciamento dell’Autorità anti-corruzione Anac. Il documento al quale ci si riferisce, però, questo aspetto non lo prescrive espressamente. Si tratta della delibera 1086 Anac del 5 ottobre 2016, fascicolo 114/2016. In quel documento, rilevati ben 7 profili di “illegittimità e di anomalie” nel bando pubblico per l’affidamento in concessione dei servizi connessi alla balneazione  sulle spiagge libere di Ostia (amministrazione Tassone del Pd), viene specificato che quell’affidamento “si configura come una concessione di servizi così come definita dall’art. 3 comma 10 del d.lgs del 12 aprile 2006 nr 163 (Codice dei contratti pubblici)”. Quindi affidare i servizi connessi alla balneazione sulle spiagge libere non è impedito ma deve sottostare a precise regole.

Si profila, dunque, un’altra estate priva di possibilità di ristorarsi o di poter noleggiare lettini e ombrelloni sulle spiagge libere di Ostia. Riguardo al servizio di salvamento, l’appalto ampiamente contestato e qui descritto è stato rilanciato dopo un primo tentativo non andato a buon fine.

LA REAZIONE DELLE OPPOSIZIONI

Indignata la reazione dell’opposizione municipale. “La Giunta grillina – commentano in una nota congiunta gli esponenti di Fdi nel Municipio X, Monica Picca capogruppo e i consiglieri municipali Pierfrancesco Marchesi e Pietro Malaraavrebbe dovuto riqualificare il litorale di Ostia, ma per ora abbatte solo i chioschi. Di fronte alla furia iconoclasta dei 5 Stelle nessuna idea o progettazione concreta per il rilancio del mare di Roma. Un’amministrazione municipale ad oggi inconcludente, altro che riqualificazione… non vorremmo che quest’estate i romani trovino degrado sulle spiagge di Ostia”. Il Pd Municipio Roma X ha convocato un sit in alle ore 12,00 di venerdì 23 marzo all’ex Amanusa. “L’abbattimento dei chioschi rappresenta il definitivo abbattimento di un’idea di spiaggia – commentano i dem – I cittadini devono sapere che l’estate a 5stelle sarà un’estate senza servizi sulle spiagge libere, senza la possibilità di affittare un lettino, e da oggi senza la possibilità di prendere un caffè. Ed è inutile nascondersi dietro la burocrazia. Dietro queste scelte esiste una precisa volontà politica: quella di obbligare le famiglie romane a recarsi agli stabilimenti, tutelando e rafforzando un potere economico, quello dei balneari, che ha reso il mare una proprietà privata, che l’ha recintato, chiuso dentro i chilometri e chilometri di muri e muretti“.

DICHIARAZIONI POSTUME DEL M5S

Solo a mezzogiorno di giovedì 22 marzo, cioè dopo alcune ore dall’uscita dell’articolo che stai leggendo, la nota del X Municipio. “Sono partiti, come da cronoprogramma, i lavori di abbattimento delle strutture corrispondenti agli ex chioschi delle spiagge libere. In queste ore si sta intervenendo sull’ex spiaggia Amanusa (ex lotto 8) – dichiara la Presidente del Municipio X, Giuliana Di PilloVogliamo garantire ai cittadini romani la completa fruizione delle spiagge libere all’insegna della legalità e della sicurezza. La riqualificazione del Litorale romano parte anche da qui. Come già annunciato in precedenza saranno garanti i servizi essenziali quali la sicurezza dei bagnanti, la pulizia, i servizi igienici pubblici, acqua potabile, docce, zone d’ombra e passerelle. Stiamo lavorando inoltre per garantire l’illuminazione notturna e attività sportive serali”. Nel pomeriggio si è aggiunta anche la dichiarazione dell’assessore municipale all’Ambiente, Alessandro Ieva. “I lavori di demolizione delle strutture lignee, prive delle caratteristiche necessarie ai fini della garanzia della sicurezza strutturale, che insistono sull’arenile corrispondenti  ex chioschi delle spiagge libere, hanno avuto inizio nella mattinata di ieri e proseguiranno per i prossimi 30 giorni” segnala Ieva.

Resta da chiarire a chi è stato affidato l’appalto per la demolizione e con quale gara di pubblica evidenza.