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Via Bombonati, il Collettivo No Porto: ‘CasaPound not welcome’

24 marzo 2018 | 08:06
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Via Bombonati, il Collettivo No Porto: ‘CasaPound not welcome’

“La minaccia più grande è proprio chi con metodi fascisti fomenta l’odio razziale”

Fiumicino – “Oggi, sabato 24 marzo, Casapound sta tenendo un presidio per chiedere la chiusura del centro d’accoglienza di Fiumicino, aperto nel luglio 2016. Gli ospiti del centro hanno ricevuto in quell’occasione una tra le peggiori accoglienze che si sarebbero potuti immaginare dopo il lungo viaggio affrontato”. Lo afferma una nota del Collettivo No Porto.

“Casapound era infatti presente nel bieco tentativo – prosegue il comunicato – di impedire agli ospiti di accedere alla struttura, con i soliti metodi coercitivi e violenti che gli sono consoni. Il risultato ottenuto fu in realtà solamente quello di terrorizzare circa 20 ragazzi, che non volevano neanche più scendere dagli autobus che li accompagnavano.

La cosa già evidente da allora era che la maggior parte dei partecipanti non fosse di Fiumicino, non essendo infatti casapound una forza politica appartenente a questo territorio (per fortuna!).

Nonostante l’allarmismo apocalittico di Casapound, l’esistenza del centro di via Bombonati non sembra aver influito molto sui cittadini e sulla vita quotidiana della città, escluso al massimo il beneficio che il territorio ha tratto dai lavori di pulizia e riqualificazione, effettuati a titolo gratuito dagli ospiti del centro.

Infatti in questi due anni neanche la stessa Casapound ha sentito il bisogno di “opporsi fisicamente a fianco e a difesa dei cittadini” da questa pseudo-minaccia dei centri di accoglienza, ma si ripresenta puntuale a pochi mesi dalle elezioni comunali.

È ovvio che questo presidio è solamente un’azione di propaganda elettorale di basso livello, che vuole fare leva sui timori dei cittadini e vuole portare a vedere nell’immigrato una minaccia al quieto vivere, nonché l’ostacolo più grande alla crescita del paese.

Ma la minaccia più grande – conclude la nota del Collettivo No Porto – è proprio chi con metodi fascisti fomenta l’odio razziale, portando con se un degrado etico e culturale a cui non dovremmo concedere spazio. E’ inaccettabile che la questura continui ad autorizzare manifestazioni e cortei di chiaro stampo fascista, è inaccettabile che ciò avvenga in questo territorio, è inaccettabile che ogni propaganda sia ogni volta fatta sulla pelle dei più deboli”.