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Guardia costiera di Gaeta, per contrastare la pesca illegale controlli via mare e terra

2 aprile 2018 | 17:00
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Guardia costiera di Gaeta, per contrastare la pesca illegale controlli via mare e terra

In questi giorni festivi i militari della guardia costiera hanno monitorato esercizi di ristorazione, pescherie, grossisti e punti di sbarco del pescato.

Gaeta – In occasione delle festività pasquali, che come di consueto vedono un incremento degli acquisti e del consumo di prodotto ittico, i militari della guardia costiera di Gaeta hanno realizzato una serie di controlli, lungo la filiera della pesca, mirati ad accertare eventuali violazioni alla normativa nazionale per la tutela della salute del consumatore.

Controlli via mare e via terra

Le attività condotte nell’ambito del piano operativo regionale, sotto il coordinamento della Direzione marittima del Lazio, hanno visto l’impiego di militari della guardia costiera sia a terra che a mare, per un totale di 90 uomini. I circa 100 controlli effettuati hanno avuto come obiettivo gli esercizi di ristorazione, pescherie, grossisti e punti di sbarco del pescato.

Sono stati effettuati, inoltre, mirati posti di blocco stradali sulle principali arterie pontine unitamente agli uomini della polizia provinciale. Nell’ambito di questa operazione, il personale dei comandi territoriali della guardia costiera di tutto il compatimento marittimo di Gaeta ha provveduto a sequestrare il pescato per il quale non era dimostrata la provenienza irrogando, di conseguenza le sanzioni amministrative previste per un totale di oltre 20mila euro. Gaeta controlli guardia costiera

Inoltre, grazie all’attività di vigilanza organizzata con le motovedette della polizia marittima, è stata accertata la presenza sotto costa, in una zona non consentita dalla normativa a tutela dell’ambiente marino, di pescatori intenti ad effettuare la pesca mediante l’utilizzo di reti, che sono state successivamente sequestrate.

Le attività di controllo e repressione proseguiranno con l’obiettivo di contrastare ogni forma di pesca illegale e la commercializzazione di specie ittiche vietate, con l’obiettivo di tutelare la salute dei consumatori, richiamando la loro attenzione affinché non effettuino incautamente acquisti di prodotto ittico di dubbia provenienza o venduto in violazione delle più elementari norme igienico-sanitarie.

(Il Faro on line)