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La seduzione dell’immagine diventa poesia nei versi di Silvana Lazzarino

27 aprile 2018 | 21:39
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La seduzione dell’immagine diventa poesia nei versi di Silvana Lazzarino

Successo della presentazione del libro della giornalista che s’ispira alle sculture di Alba Gonzales e ai dipinti di Patrizia Canola.

Serata da portare nel cuore quella che si è svolta all’Enoteca Letteraria di Via di Quattro Fontane dove è stato presentato il libro di poesie di Silvana Lazzarino, giornalista/pubblicista e poetessa, dedicato a due artiste di grande successo Alba Gonzales e Patrizia Canola. Nell’opera “La Seduzione dell’imamgine Dall’arte ai Versi Poetici: Alba Gonzales e Patrizia Canola mie Muse Ispiratrici” edita dal Centro Tipografico livornese, l’arte diventa protagonista in modo nuovo attraverso i versi poetici che ad essa si ispirano per valorizzarne contenuti ed emozioni. La poesia si presenta sotto nuova veste diventando interprete degli stati d’animo derivanti dalla lettura visiva ed emotiva delle opere d’arte.

In questa silloge davvero originale ed unica nel suo genere, Silvana Lazzarino ha scelto ed eletto a sue Muse ispiratrici la scultrice Alba Gonzales, e la pittrice Patrizia Canola, artiste di richiamo internazionale con mostre personali e collettive che le hanno portate ad essere apprezzate in tutto il mondo dal pubblico e dalla critica.

A moderare l’incontro letterario è stata Maria Rizzi, Consigliera Regione Lazio, affermata scrittrice di romanzi gialli e di racconti di successo, cui sono seguite le coinvolgenti letture delle poesie ad opera della bravissima Federica Sciandivasci. L’eccellente interpretazione della Sciandivasci, ha permesso al pubblico presente in sala di immergersi nell’atmosfera della presentazione del libro affidata a Sandro Angelucci, critico letterario, saggista e famoso poeta, che ha illustrato il percorso della poetessa soffermandosi sul valore della poesia che in questo specifico ruolo, diventa “l’arte” per eccellenza nella sua capacità di veicolare quanto insito nelle sculture e nei dipinti delle due artiste. Tra gli esempi da lui ciati sono “Chimera e le Maschere” scultura di grande eleganza e mistero di Alba Gonzales dove si parla di doppio, verità e finzione, e “Campo d’avena” dipinto dai colori accesi e avvolgenti di Patrizia Canola dove si parla di respiro della Natura.

Riguardo queste opere Sandro Angelucci così spiega “nell’opera (di altissimo livello) della Gonzales “Chimera e le maschere”, mi è parso davvero che la donna non voglia essere distratta dalle apparenze, tanto da voltarsi verso il serpente (biblicamente, simbolo della tentazione) mentre con la mano copre la vista della maschera, denotando interesse per ciò che, solo illusoriamente, induce a disobbedire ma, nei fatti, è promessa di armonia”.  E continua per il dipinto della Canola: “Campo d’avena; un quadro in cui il colore spicca in modo precipuo e distintivo raggiungendo un’efficacia evocativa di assoluto riguardo (si notino le varie tonalità di gialli, di verdi e, nondimeno, quel filo di celeste in alto: indice di aspirazione al cielo da parte di ogni creatura vivente)”.

Ad accompagnare la relazione di Sandro Angelucci sono state le immagini riferite alle opere delle due artiste proiettate in sequenza sullo schermo così da coinvolgere visivamente ed emotivamente il pubblico.

Silvana Lazzarino nel presentare le motivazioni che l’hanno spinta a creare quest’opera così originale, ha tenuto a sottolineare come “le sculture di Alba Gonzales costruite sulla storia dell’uomo alla costante ricerca di verità tra dramma e passione, ed i dipinti di Patrizia Canola intensi abitati da una luce che esplora i volti della natura, sono un mosaico attraverso cui rileggere l’esistenza fatta di verità e finzione, bellezza e inganno con al centro l’uomo che si interroga sul destino e sul mistero della vita nascosto in ogni piccolo angolo della Terra”.

Per quanti leggeranno questo libro dove poesia ed arte entrano l’una in contatto con l’altra per una sinergia di parole e immagini, troveranno di grande pregio la prefazione curata dal noto giornalista Giancarlo Perna presente alla serata, che in modo impeccabile ha colto in pieno in senso di questo viaggio tra immagini e versi, un unicum nel suo genere. Queste le sue parole presenti nella prefazione: “La felice particolarità di questo libro -che ne fa un unicum editoriale- è l’abbinamento di immagine e versi. Sulla pagina sinistra di chi guarda c’è la fotografia dell’opera a colori. A destra, la poesia che le è dedicata. Venti versi al massimo, brevi e meditati. Talvolta struggenti per il senso acuto del tempo che fugge. Sempre però collegati e intensamente descrittivi dell’opera raffigurata a fianco”.

Un viaggio tra verità e bellezza, storia e mito alla ricerca di sè stessi, delle emozioni più nascoste che possiamo ritrovare lasciandoci cullare da quanto la Natura ci dona ogni giorno,

Con queste poesie ho cercato di fermare la bellezza insita nei lavori di Alba Gonzales e Patrizia Canola, artiste di grande spessore e raffinatezza, capaci come poche di  regalare il respiro della vita con le sue ombre e le su luci, le sue fragilità e certezze”. “Per concludere questo sguardo poetico sugli orizzonti emotivi delle opere delle due artiste cito una frase di un genio dell’arte quale è stato Leonardo Da Vinci: che così affermava: “La Pittura è una poesia muta e la Poesia è una pittura cieca”. Scrive Silvana Lazzarino nel libro.

Tra gli interventi del pubblico da sottolineare quello di Franco Campegiani filosofo e critico d’arte, che ha conosciuto Alba Gonzales alla prima edizione della Biennale Internazionale della Pietra città di Marino alla fine degli anni Settanta.

Partecipazione ed entusiasmo dei presenti per un evento di grande spessore che ha visto al lavoro i fotografi Lorenzo Milani, consorte della Canola, e Vittorio Bertolaccini di youreporter.it de Il Corriere della Sera.