Botta e risposta |
Cronaca Locale
/

Ponza, è polemica aperta sulle cisterne romane

5 maggio 2018 | 18:14
Share0
Ponza, è polemica aperta sulle cisterne romane

A Ponza è scoppiata una nuova polemica. Al centro dell’attenzione stavolta la presunta chiusura delle cisterne romane.

Ponza – È di questi giorni la polemica relativa alla chiusura delle cisterne romane scoppiata sull’isola lunata. A scontrarsi sul tema, è l’ex sindaco Piero Vigorelli – ora assessore comunale – a cui ha fatto seguito il chiarimento dell’amministrazione Ferraiuolo.

Il post social di Vigorelli

Sono le 8 di mattina del 4 maggio quando, sul profilo social di Vigorelli compare un post intitolato “Le cisterne romane sono state chiuse. Hanno di nuovo seppellito l’orgoglio della storia di Ponza.”

“Dopo quasi duemila anni, nel 2014 e 2016- si legge nel post- abbiamo riportato alla luce e alla pubblica fruizione le cisterne romane della Dragonara e del Corridoio. Uno spettacolo. Quella della Dragonara che sembra una cattedrale a tre navate e quella del Corridoio che è simile a una bomboniera. Le abbiamo ripulite da tonnellate d’immondizia e di materiali inerti di costruzioni edili. Le abbiamo illuminate in modo discreto e rispettoso. Abbiamo garantito l’accesso in condizioni di sicurezza.

La Sovrintendenza Archeologica ci ha guidato e seguito in ogni passo. Alcune ditte ponzesi hanno eseguito i lavori. L’assessore ai Lavori Pubblici Franco Ambrosino ha coordinato il tutto con grande bravura e competenza. Il Sottosegretario ai Beni Culturali, onorevole Antimo Cesaro, ha inaugurato l’apertura della cisterna del Corridoio il 25 giugno 2016.

Abbiamo – prosegue il post- finanziato le spese con una parte dei soldi incassati dalla “tassa di sbarco”, che per legge possono essere spesi anche per la valorizzazione dei beni archeologici. Abbiamo affidato la gestione delle cisterne alla Pro Loco di Ponza e bisogna dire che Emilio Aprea ha fatto un lavoro eccellente. Con gli incassi dei biglietti d’ingresso, ha assicurato la manutenzione ordinaria, ha assunto le guide plurilingue, ha stampato migliaia di opuscoli in italiano e in inglese, ha abbellito i percorsi per raggiungerle.

Più di 40.000 persone sono rimaste a bocca aperta quando sono scese nelle cisterne. Per la loro imponenza, la loro bellezza, la maestria con la quale sono state costruite e il loro stato di conservazione nonostante i duemila anni. Le cisterne hanno ospitato eventi culturali come le serate di poesia con Antonio De Luca, che ha recitato Catullo in latino. Sono anche diventate “set” di corti cinematografici con Franco Cordella. E tutte le trasmissioni televisive che hanno illustrato Ponza, hanno fatto vedere la novità delle due cisterne. Sono anche diventate luoghi dove è possibile celebrare il matrimonio civile.

Abbiamo disseppellito alcuni tesori nascosti di Ponza nella certezza che un grande passato avrebbe potuto costruire un grande futuro. Perché Ponza- continua il post- non è solo la meraviglia del suo mare e della sua natura selvaggia. Ponza ha anche i suoi “segreti” e la sua storia millenaria che è giusto siano conosciuti. Ponza ha il suo fascino per un turismo che ama il mare, ma con le cisterne aveva acquisito anche un fascino per un tipo di vacanza più colta.

Tutto questo è stato buttato alle ortiche dalla nuova amministrazione comunale. Spiegazioni non ne ha date. Solo balbettii. Le cisterne sono chiuse. E non si sa se, e quando, saranno riaperte e chi ne avrà cura.

Il chiarimento dell’amministrazione Ferraiuolo

“In relazione alle cisterne romane- si legge in un post pubblicato su Facebook da “La casa dei ponzesi”-  si comunica che non esiste nessun provvedimento di chiusura da parte del comuneLa Pro Loco ha la gestione fino alla fine di questo mese. Nelle more si farà un procedimento ad evidenza pubblica per l’individuazione del soggetto che gestirà le cisterne con l’applicazione di un biglietto di entrata una parte dei cui introiti andrà al comune.

Ad oggi è noto che su quelle cisterne ci sarebbe un’indagine della guardia di finanza a carico della passata amministrazione sembra sulla spesa per i lavori in relazione al fatto che esse non risultano di proprietà comunale nonché sulle modalità di affidamento dei lavori stessi.

L’attuale amministrazione, ciononostante, – conclude il post – si sta adoperando per regolarizzare il profilo della proprietà proprio per assicurare la continuazione della fruizione delle cisterne.

Quindi?

Alla domanda: “Le cisterne romane di Ponza sono chiuse?” quindi, la risposta è negativa. Vero è che, a breve, non saranno più gestite dalla Pro loco isolana, presieduta da Emilio Aprea.

In foto: Cisterna romana della Dragonara.

(Il Faro on line)