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Serie A, per lo scudetto Juve manca solo la matematica, la Roma resta terza

6 maggio 2018 | 22:48
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Serie A, per lo scudetto Juve manca solo la matematica, la Roma resta terza

Due partite alla conclusione del campionato di Serie A: Juve vicinissima al settimo titolo.

Juve a un passo dal settimo scudetto consecutivo. La squadra campione in carica è da sola in testa a +6 dal Napoli, complice il successo dei bianconeri (3-1 nell’anticipo ai danni del Bologna) e il pareggio dei partenopei, fermati sul 2-2 dal Torino.

All’Allianz passa in vantaggio per prima la squadra felsinea col rigore realizzato da Verdi per un parziale che, a fine primo tempo, lascia in apprensione i tifosi di casa.

Spazio per la rimonta bianconera nella ripresa, aperta dall’autorete di De Maio alla quale seguono le realizzazioni di Khedira e Dybala. I due sono assistiti nelle occasioni da un Douglas Costa in grande spolvero (sempre pronto quando serve il brasiliano, abituato a subentrare e spaccare la partita alla sua prima stagione a Torino).

A Napoli la sensazione è che l’intera città – squadra compresa – abbia accettato il momento della resa. La squadra ha perso lucidità nei momenti decisivi, fino a questo pareggio che sa di sconfitta: Baselli risponde a Mertens, De Silvestri pareggia nuovamente i conti dopo il sorpasso illusorio di Hamsik.

A fine partita Sarri tergiversa ai microfoni, lasciando incerta la sua permanenza a Napoli. Nelle ultime dieci partite gli azzurri hanno pareggiato quattro volte e perso due: dieci punti forse difficili da raccogliere non lasciando nulla alle avversarie, ma il pensiero torna sempre al crocevia di Firenze e ad una sconfitta arrivata peraltro con una prestazione inspiegabile.

Roma che fatica, prestazione Cagliari da A

La Roma mantiene il terzo posto, vince a fatica ma regge contro un Cagliari a tratti arrembante. I sardi forse alzano la testa troppo tardi, costretti a giocare col coltello fra i denti quando in gioco c’è la permanenza in Serie A.

Capradossi prende il posto di Manolas dal 1′ a causa di un infortunio procurato durante il riscaldamento: quasi un campanello d’allarme ad avvisare che non sarà una passeggiata per i giallorossi.

La squadra capitolina si porta avanti con il ritorno alla rete – decisiva – di Cengiz Under. Il solito Alisson si dimostra provvidenziale su Ionita, mentre nella ripresa ci pensano Farias e Pavoletti a far tremare la retroguardia avversaria, con il portiere brasiliano chiamato agli straordinari.

Restano indietro anche se di poco Lazio e Inter, con i biancocelesti ‘rallentati’ dall’Atalanta di Gasperini in piena scia Europa League; subito in vantaggio la ‘Dea’ con Barrow, poi raggiunta da Caicedo, in campo al posto dell’infortunato Immobile alla ricerca del recupero almeno in vista dell’ultima partita di campionato -forse decisiva- contro l’Inter.

La squadra di Spalletti per contro cala il poker alla Dacia Arena di Udine e si porta a due lunghezze dalla Champions: le reti di Ranocchia, Rafinha (prima esultanza in nerazzurro), Icardi (che ora punta al titolo di capocannoniere) e Borja Valero affondano le speranze di Tudor e Iuliano, che ora rischiano di sprofondare.

A proposito di lotta salvezza è ufficiale la retrocessione del Verona in Serie B. Tremano Cagliari, Udinese, Crotone, Chievo e Spal, sperando di evitare quel diciottesimo posto che significherebbe passare dal paradiso all’inferno.

Calendario terribile per il Crotone che deve ancora affrontare Lazio e Napoli, male anche il Cagliari impegnato a Firenze prima di chiudere in casa contro l’Atalanta. Più facile, sulla carta, il cammino dell’Udinese che chiude contro Verona e Bologna.

(Il Faro On line)