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Ostia divisa nella grande bellezza della musica e della danza

7 maggio 2018 | 06:40
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Incantevole concerto per chitarra e voce di Efrain Silva e Elisabetta Berto ma anche applausi per Una città che balla

Ostia – E’ stato un week end di musica e danza quello appena trascorso tra Ostia Antica ed il Pontile. E pensare che una serie di imprevisti avrebbero potuto far saltare tutto.

Il primo evento, quello musicale, si è tenuto sabato sera al Teatro Stabile di Ostia Antica, magistralmente diretto da Corrado Croce. E’ lì che è iniziata a Roma la tournée europea del chitarrista venezuelano Efraín Silva, concertista, compositore e insegnante, con all’attivo numerose pubblicazioni tra libri e album, a Salisburgo, Houston e Maracay.

Sarebbe saltato l’evento se il concertista non ci avesse messo tutta la sua pazienza e capacità. All’arrivo all’aeroporto di Fiumicino, infatti, Silva si è accorto che la sua chitarra, caricata in stiva con gli altri bagagli, era stata maltrattata dal personale dell’handling e aveva riportato incrinature nella cassa armonica.

Efrain Silva

Efrain Silva

Come mostra il video di Elisa Palchetti, Silva suona una chitarra (La Aragueña) del colonnello Luthier Jorge Sandoval, con la quale sabato sera, ha incantato il pubblico del Teatro Stabile di Ostia Antica con la direzione di Corrado Croce. A lui il merito di aver portato ad Ostia Antica questo straordinario artista, dopo un lungo periodo di assenza dall’Italia, regalandoci più di ora di musica straordinaria, in un programma di composizioni originali: “Alba”, “Variazioni su Amazing Grace” e tre studi Venezuelani “Canción Parameña”, “Para Laura” “Estudio con Pajarillo”, oltre a tre brani sudamericani arrangiati da Henry Rivas “Danza triste” di C. Diaz, “Chatica Linda” di J. Chamargo, e la danza Paraguayana “El Pajaro Campana”.

Emozionante il duetto insieme alla cantante e amica Elisabetta Berto, insegnante di Musica presso l’Istituto Comprensivo Via Mar Rosso di Ostia, con la quale hanno eseguito alcuni classici della canzone: “Besame mucho”, scritta nel 1940 dalla messicana Consuelo Velázquez prima del suo ventiquattresimo compleanno e divenuta rapidamente una delle canzoni più popolari del XX secolo. Secondo la stessa Consuelo Velázquez come ci racconta la Prof,ssa Berto, la canzone fu composta prima ancora che l’artista giovanissima desse il primo bacio. Immancabile un omaggio a Roma con “Il Barcarolo” di Balzani-Pizzicaria (1926), vincitrice della gara musicale di San Giovanni, e per chiudere “Alfonsina y el mar” di Ariel Ramírez e Félix Lunaario, ispirata al tragico suicidio della poetessa Alfonsina Storni.

Il Maestro Silva ha lasciato il pubblico con la promessa di chiudere nel mese di giugno e di nuovo ad Ostia, il tour di concerti che lo porterà nelle principali città europee.

Al Pontile, domenica pomeriggio, la festa legata a “La città che balla” ha rischiato si saltare a causa della pioggia imminente. Invece, alla fine, l’evento si è tenuto, richiamando tanti passanti che hanno assistito ad uno spettacolo in parte eseguito dagli allievi dell’Accademia Nazionale di Danza e in parte dagli allievi di non ben identificate scuole di danza. Il programma “a sorpresa”, ha riservato le eccellenti esibizioni  degli studenti palestinesi del Progetto Erasmus KA107 che hanno ballato la musica contemporanea palestinese “Al-Nashama”. Gli studenti iberici del Progetto Erasmus KA 103 hanno danzato le Sevillanas ovvero danze tradizionali spagnole. Infine le studentesse cinesi del Progetto Turandot Chen Du, Pazilaiti Tilixiati e Zhang Man  hanno danzato rispettivamente Ymeng, Vieni a trovarmi e La primavera della ragazza.  Dopo di loro ci sono state altre esibizioni da parte di piccoli danzatori impegnati in ritmi latino-americani ma la sensazione è che siano stati fuori programma non preannunciati.