Roma, guerra a degrado e tavolino selvaggio: centinaia di bar e ristoranti chiusi nel Centro storico

10 maggio 2018 | 17:57
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Roma, guerra a degrado e tavolino selvaggio: centinaia di bar e ristoranti chiusi nel Centro storico

“Chiuso per lutto” è il manifesto affisso sulle vetrine. Gestori di bar e ristoranti protestano contro il degrado e le norme restrittive del Campidoglio

Roma – Centinaia di bar e ristoranti chiusi per lutto nel Centro Storico e turisti perplessi davanti alle vetrine contrassegnate da un manifesto listato di nero. In realtà a rischiare di morire è l’iniziativa privata, soffocata dal degrado e da regole reputate troppo rigide dalla categoria che oggi protesta per questo.

A spiegare i motivi della rivolta, annunciata nei giorni scorsi, è Claudio Pica, presidente della Fiepet Confesercenti Roma, a nome anche delle altre associazioni federate: “C’è troppo degrado in città, ogni giorno ci vengono inviate foto che ne mostrano l’abbandono. Bisogna intervenire”. E ancora: “Se alcune zone diventano aree pedonali dovrebbero essere concessi più tavolini all’aperto anche per poter assumere migliaia di giovani costretti a emigrare all’estero. Il piano attuale si sta rivelando troppo restrittivo”.

Turisti perplessi davanti a bar e ristoranti chiusi del Centro storico e listati a lutto

Turisti perplessi davanti a bar e ristoranti chiusi del Centro storico e listati a lutto

I pubblici esercizi lamentano “mancate risposta dalla giunta Raggi dopo 22 mesi dall’insediamento. Non ha emanato alcun provvediamo a tutela delle 20mila attività di pubblici esercizi – afferma Pica – Chiedevamo il nuovo testo unico dei pubblici esercizi con l’inserimento di un nuovo regolamento sull’occupazione di suolo pubblico ormai fermo da oltre 10 anni. Vogliamo regole che tengano in considerazione le mutate condizioni dell’economia. Per questo scendiamo in piazza come Fiepet Confesercenti insieme a Assoristoratori, all’associazione pubblici esercizi di Roma e Lupe. Tutti insieme rappresentiamo l’80% dei pubblici esercizi. Chiediamo un incontro immediato alla Raggi e un confronto con i residenti che devono capire che il centro storico di Roma è patrimonio di tutti e non può essere usato solo dai quei pochi residenti rimasti”.

Una delegazione degli esercenti in protesta sono stati ricevuti da Carlo Cafarotti, neo-assessore designato al commercio. “Abbiamo appreso che Cafarotti non si è ancora insediato ufficialmente ma ci ha ricevuto lui – riferisce Pica – Ci ha detto che entro fine mese aprirà un tavolo con noi, i residenti e tutte le istituzioni coinvolte per approfondire le nostre richieste. Se non darà seguito a questa promessa l’11 giugno riscenderemo in piazza”. I rappresentanti di categoria definiscono troppo restrittivo il cosiddetto piano tavolini.

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La nota del Campidoglio sul confronto chiarisce che temi dell’incontro con la delegazione sono stati “i piani di massima occupabilità, il catalogo arredi relativi ai pubblici esercizi e le esigenze degli esercenti, sui quali l’Assessorato rinnova il suo impegno. Un impegno, questo, che sarà portato avanti di concerto con l’Aula capitolina e con le Commissioni competenti, coinvolgendo tutte le Associazioni di categoria e, laddove necessario, le  Associazioni dei residenti”.

Un incontro costruttivo – recita la nota del Campidoglio – nell’interesse delle attività economiche e della città, che ribadisce la sinergia e il dialogo fra l’Amministrazione, attenta alle problematiche del commercio, e gli esercenti, parte attiva del nostro tessuto produttivo”.