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Cronaca Locale
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X Municipio, via i poteri sulle spiagge. Bozzi: “Siamo commissariati politicamente”

28 maggio 2018 | 19:49
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Marcia indietro sul decentramento: nel silenzio generale la Giunta Raggi approva una memoria per riprendersi i poteri sulle spiagge

Ostia – Autonomisti del litorale romano all’attacco: il Comune di Roma ha deciso di riprendersi i poteri sulle spiagge sottraendoli al X Municipio. Alla chetichella ed in barba ad anni di rivendicazioni e battaglie per favorire l’autodeterminazione di quartieri distanti 27 km dal Campidoglio, la Giunta Raggi ha approvato una memoria per l’abrogazione delle competenze municipali sul demanio marittimo. Quindi  sulle spiagge.

E’ successo in una seduta tenutasi il 13 novembre 2017. Fate attenzione alle date perché sono importanti: l’approvazione della memoria di Giunta è venuta tra il primo turno per le elezioni di rinnovo del X Municipio (5 novembre) e quelle del ballottaggio (19 novembre) nel quale è stata eletta presidente Giuliana Di Pillo del M5S.

Cosa dice la memoria di giunta in questione, la numero 74/2017? In buona sostanza riguarda il PUA, Piano di Utilizzazione degli Arenili che fa da cavallo di Troia per un provvedimento dall’alto valore non solo simbolico ma anche sostanziale. La Giunta Capitolina dà mandato all’assessore all’Urbanistica, Luca Montuori, di “porre in essere tutte le procedure e gli atti di competenza, finalizzati all’abrogazione dell’art. 13 rubricato Litorale del Regolamento Speciale del Decentramento Amministrativo nel Municipio XIII (ora Municipio Roma X), approvato con deliberazione Assemblea Comunale n. 18/2011 e, conseguentemente, all’attribuzione delle competenze ivi previste al Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica”.

E’ bene ricordare che l’approvazione del Regolamento speciale del Decentramento Amministrativo nel Municipio XIII (ora X), avvenuta nel Consiglio Comunale di Roma il 19 aprile 2011, è il percorso conclusivo di rivendicazioni forti di decentramento amministrativo partite fin dal referendum per la separazione di Ostia e dei suoi quartieri del giugno 1989 e della replica del novembre 1999. Alla luce della forte esigenza di autodeterminazione per una comunità che sente distante il centro decisionale romano, il Governo nazionale varò nel 1990 la legge 142 sulla costituzione delle Aree metropolitane (realizzatasi in minima parte a 28 anni di distanza) e il Consiglio Comunale concesse poteri locali con la cosiddetta delibera Pannella 281/1992. Quest’ultimo provvedimento concedeva alla circoscrizione ostiense in particolare poteri sulla manutenzione del verde pubblico e non molto di più.

Per arrivare al decentramento del Demanio Marittimo ma anche della possibilità di istituire manovre di tassazione quali, per esempio, i parcheggi a pagamento, bisogna aspettare il 2011: il sindaco Gianni Alemanno in campagna elettorale aveva promesso l’attuazione di un Patto per Ostia di rilancio del litorale romano (ne nascerà anche il piano di valorizzazione del lungomare cosiddetto Waterfront). Mantenne la promessa varando la delibera consiliare 18/2011 che attribuisce al X Municipio  la competenza in materia di: “istruttoria ed elaborazione dei progetti di assetto e valorizzazione del litorale e dei relativi atti d’esecuzione d’intesa, ove occorra, con l’Ente gestore della Riserva naturale statale del litorale romano, di attività relative alla manutenzione del Canale dei Pescatori, di elaborazione di eventuali proposte di adeguamento e modifica nonché di attuazione del piano di Utilizzazione degli Arenili. E’ altresì attribuito al Municipio l’esercizio di tutte le funzioni amministrative inerenti il Demanio marittimo ivi compresi i poteri di vigilanza e di polizia amministrativa-demaniale, ad eccezione di quanto di competenza statale, secondo le direttive stabilite dalla Giunta Municipale”.

Tutto quanto questo avveniva con il governo di centrodestra sia in Campidoglio, con la Giunta Alemanno, che nel Municipio XIII con la Giunta Vizzani.

Oggi quel principio vuole essere stracciato e annullato in nome di non si sa quale decisione, visto che il governo pentastellato della Giunta Raggi a Palazzo Senatorio e la Giunta Di Pillo al Palazzo del Governatorato, non ne hanno fatto parola con alcuno.

Per Andrea Bozzi, consigliere autonomista delle civiche Ora e Sogno Comune che ha scoperto e reso pubblica la Memoria di Giunta, di fatto significa un commissariamento del X Municipio. “Effettivamente noi siamo un municipio che ha forti specificità rispetto agli altri municipi romani, se non altro perché è l’unico che affaccia sul mare – dice Bozzi – Siamo stati democraticamente eletti, con una grande retorica sul ritorno al voto dopo il commissariamento prefettizio, ma ci è consentito di discutere di cose minori per non dire di stupidaggini. Quando abbiamo chiesto di discutere del Pua, il Piano di Utilizzazione degli Arenili, o portare il nostro contributo per la gestione delle spiagge libere, ci è stato impedito e abbiamo dovuto occupare l’aula.  Oggi scopriamo che c’è una memoria di Giunta che è stata fatta pochi giorni dopo il voto che di fatto delegittima la stessa presidente a Cinquestelle del Municipio e lo stesso Consiglio. Se tu vuoi riprendere quel poco di decentramento, per noi fondamentale, che per la prima volta fu dato sette anni fa ad un Municipio come il nostro, significa che tu vuoi fare in Campidoglio una cabina di regia, che già hai fatto, diciamocelo. Tant’è che l’assessore all’Ambiente Ieva, dopo tante richieste, venne a parlarci di spiagge leggendo quattro paginette, forse, chissà, scritte non da chi sta in municipio. Insomma, noi la denuncia di questo gravissimo atto istituzionale l’avremmo fatta di fronte a qualsiasi governo del Municipio, sia che si trattasse di centrodestra che di centrosinistra. Oggi c’è il Cinquestelle, che non si è mai espresso sull’autonomia, se n’e è guardato bene, ma che di fatto dimostra che vuole accentrare i poteri più importanti. Altro che autodeterminazione di un territorio. Noi siamo ancora commissariati ma stavolta politicamente”.

Se si fosse maliziosi, verrebbe da pensare che i ritardi, gli sprechi e gli errori marchiani registrati negli ultimi tempi sul fronte dei servizi e della gestione delle spiagge libere siano quasi studiati per convincere l’opinione pubblica della giustezza di un accentramento romano delle competenze e dei poteri.

Anche sui tempi di attuazione dei famosi Comuni Metropolitani paventati dalla legge del 1990, non si fanno passi avanti se non a velocità da lumaca. “La trasformazione dei Municipi in comuni metropolitani non sarà possibile fino a che non sarà eletto a suffragio universale diretto il nuovo Consiglio della Città Metropolitana – sentenzia Stefano Faraoni, avvocato esperto in materia di autonomia amministrativa – Passeranno almeno 4-5 anni  prima che di esprimere la volontà politica. Una volta attivate le procedure amministrative, poi, passerà ancora qualche anno prima di procedere alle elezioni. Ciò significa che ci vorranno almeno 8-9 anni prima che si costituiscano i Comuni metropolitani all’interno della Città Metropolitana di Roma”.

La Giunta Raggi – prosegue Faraoni – ha votato una mozione per rimuovere le competenze sul Demanio Marittimo, disconoscendo di fatto la peculiarità del X Municipio rispetto agli altri municipi. Se, a fronte di un Commissariamento importante che c’è già stato, il Comune di Roma ritira i poteri al X Municipio su una materia che le spetta quasi di diritto in nome del decentramento, e se li riprende, vuol dire che non si fida neanche adesso. Significa la prosecuzione di un commissariamento burocratico-amministrativo che già c’è stato e questa è una cosa estremamente grave”.